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Guardare i film dello Studio Ghibli aiuta a i ragazzi a essere più felici? Sì, secondo uno studio

Secondo una ricerca internazionale film dello Studio Ghibli e alcune tipologie di videogioco non sono soltanto intrattenimento, ma potenziali alleati per la salute mentale dei più giovani. Lo studio, condotta su oltre 500 studenti post-laurea, ha mostrato che visione e gioco aumentano felicità, calma e senso di scopo. Per gli autori dell’indagine, tali dati dovrebbero invitare gli adulti a rivalutare il tempo libero come risorsa preziosa per la salute mentale.
A cura di Niccolò De Rosa
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I film d'animazione dello Studio Ghibli, la casa di produzione giapponese del regista e sceneggiatore Hayao Miyazaki, sono particolarmente amati della famiglie non solo per l'altissimo valore estetico e narrativo di storie come La città incantata (2001), Il castello errante di Howl (2004) o Il ragazzo e l'airone (2023), ma anche per quel senso di ottimismo e leggerezza che avvolge lo spettatore dopo ogni visione. A dirlo non è un critico cinematografico o un fanboy del lavoro di Miyazaki, ma una ricerca recentemente pubblicata sulla rivista JMIR Serious Games, che ha coinvolto tre importanti istituzioni accademiche: l'Imperial College di Londra, l'Università Kyushu Sangyo di Fukuoka in Giappone e la Georgia State University negli Stati Uniti.

Lo studio, già sottoposto a revisione peer to peer (e quindi già valutato da altri esperti del settore) ha preso in esame 518 studenti post-laurea, divisi in gruppi con compiti differenti: alcuni hanno guardato un film dello Studio Ghibli, altri hanno giocato a un noto videogioco della serie Zelda – un open world dove, oltre a seguire una missione principale, è possibile esplorare un mondo vasto e pieno di altre attività accessorie – mentre altri ancora non hanno fatto né l’una né l’altra cosa. Il risultato è stato sorprendente: chi ha giocato al celebre videogioco Nintendo ha riportato punteggi più alti di felicità nella vita quotidiana, ma l'effetto diventava ancora più marcato se, accanto al gioco, c'era anche la visione di un film Ghibli.

Calma, scopo e felicità

I ricercatori hanno valutato l'effetto dei film e del videogame misurando parametri come il senso di calma, la padronanza delle proprie capacità, la soddisfazione di aver raggiunto uno scopo, soprattutto, il benessere generale percepito al termine dell'esperienza. In particolare, gli studiosi hanno potuto notare come l'attività videoludica favorisca un rafforzamento della sensazione di padronanza e autonomia, mentre i film Ghibli sembrano aggiungere un contributo più emotivo e contemplativo, legato a sensazioni come la calma e alla meraviglia. "Queste forme di intrattenimento offrono percorsi preziosi per migliorare il benessere quotidiano", hanno spiegato gli autori dello studio. In altre parole, il tempo libero trascorso davanti a un videogioco o a un film non è affatto tempo sprecato, ma può diventare un alleato fondamentale per la salute mentale dei più giovani.

Un sostegno contro lo stress

Secondo gli studiosi, attività come queste aiutano i bambini e i ragazzi a gestire stress e tristezza rafforzando la curiosità e rilassando i nervi. Si tratta di un meccanismo che conferma ciò che molti genitori già percepiscono osservando i propri figli: un'ora di gioco immersivo o la visione di un film d’animazione di qualità può trasformarsi in un momento di rigenerazione emotiva. "I giovani riescono a navigare tra le difficoltà quotidiane approfondendo la loro capacità di curiosità e di connessione con la vita", si legge nel rapporto. Un messaggio che acquista valore in un periodo storico dove sempre più ragazzi sono soggetto ad ansia e pressione sociale.

Il valore del tempo libero

Spesso le famiglie sono sommerse da impegni. Sport, attività extrascolastiche, compiti, cene e appuntamenti riempiono le giornate di bambini e ragazzi, senza lasciare molto spazio a momenti di autentico riposo. Lo studio ricorda invece che i momenti di svago hanno un ruolo essenziale per l'equilibrio emotivo. Guardare un film insieme o lasciare che i ragazzi dedichino un po’ di tempo al loro videogioco preferito non significa sottrarre spazio a impegni "più seri", ma alimentare un benessere che si riflette su tutta la vita quotidiana.

Alla luce di tale consapevolezza, gli autori della ricerca hanno pertanto invitato i genitori a ricedere il vecchio pregiudizio che porta molti adulti a considerare videogiochi e film d'animazione come passatempi inutili, se non poco salutari. Oggi la ricerca sembra infatti ribaltare questa prospettiva: se scelti con attenzione e fruiti con moderazione, possono diventare strumenti educativi e terapeutici, capaci di stimolare emozioni positive e rafforzare la resilienza dei giovani.

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