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Gli stereotipi di genere influenzano i desideri dei bambini sul loro lavoro dei sogni, ma si può rimediare

Uno studio proveniente dal regno Unito rivela che i bambini interiorizzano gli stereotipi di genere legati al lavoro già a sei anni. Il progetto sperimentale in 1.400 scuole primarie britanniche ha infatti mostrato che un orientamento precoce può ampliare le aspirazioni e ridurre i pregiudizi, incoraggiando bambine e bambini a immaginare il proprio futuro senza limiti.
A cura di Niccolò De Rosa
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La brutta notizia è che fin dai primi anni i bambini sono soggetti a preconcetti e chiusure mentali che restringono il loro ventaglio di possibilità per il futuro; la buona notizia è esistono soluzioni per correggere la situazione. Un recente studio condotto nel Regno Unito ha rivelato che i bambini iniziano a essere influenzati dagli stereotipi di genere legati al mondo del lavoro già a sei anni e pertanto occorre intervenire già dalla prima infanzia per aiutare i più giovani a non precludersi scelte di studio o carriera sulla base di simili pregiudizi. L'indagine, promossa dalla Careers & Enterprise Company (CEC), mostra come un intervento precoce nelle scuole primarie possa ampliare le aspirazioni dei più piccoli e ridurre le barriere che limitano le loro scelte future. Il progetto, durato tre anni e realizzato in quasi 1.400 istituti, ha coinvolto circa 200.000 alunni in attività legate all'orientamento professionale, come visite ai luoghi di lavoro e incontri con esperti di diversi settori.

Secondo i ricercatori, già all'inizio della scuola primaria i bambini iniziano a farsi un'idea di quali lavori siano "da maschio" e quali "da femmina". Queste percezioni, spesso inconsapevoli, derivano dall'ambiente familiare, dai media e dalla mancanza di modelli positivi capaci di mostrare percorsi diversi. Lo studio evidenzia che a soli sei anni molti alunni hanno già una visione ristretta delle proprie possibilità, con le bambine che tendono a escludere mestieri in ambito scientifico o tecnico e i bambini meno inclini a immaginarsi in professioni legate alla cura o all'insegnamento.

Un progetto per ampliare gli orizzonti

Per contrastare questo fenomeno, la CEC ha sviluppato un programma di career-related learning pensato specificamente per la scuola primaria. L'obiettivo era mostrare ai bambini un ventaglio più ampio di opportunità, aiutandoli a comprendere che le competenze e le passioni personali contano più degli stereotipi. Durante il progetto, gli alunni hanno partecipato a incontri con professionisti, laboratori pratici e giornate di visita in aziende e uffici. Queste esperienze hanno permesso di entrare in contatto diretto con il mondo del lavoro e di scoprire mestieri spesso sconosciuti ai più piccoli.

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Come ha spiegato John Yarham, amministratore delegato ad interim della CEC, "questo progetto ha dimostrato quanto può essere potente la collaborazione tra scuole, imprese e comunità nel mostrare ai bambini che il loro futuro può essere aperto a ogni possibilità". Secondo Yarham, la chiave è "coltivare fin da subito la convinzione che ciascuno possa scegliere la propria strada, indipendentemente dal contesto sociale o dal genere".

Risultati concreti: più fiducia e meno pregiudizi

Secondo gli autori, i risultati dell'esperimento sono incoraggianti. Dopo tre anni di attività, tre insegnanti su quattro hanno osservato che i loro alunni si sentono meno vincolati da preconcetti di genere nella scelta dei lavori. In particolare, si è registrato un aumento dell'interesse delle bambine per professioni legate al business e alla finanza, settori tradizionalmente dominati dagli uomini. James Toop, direttore della charity Teach First, ha sottolineato ai media britannici l'importanza dell'iniziativa anche per i bambini provenienti da contesti svantaggiati. "Questo progetto – ha dichiarato – ha aperto gli occhi dei più piccoli su possibilità che non avrebbero mai immaginato. È un esempio concreto di come la giusta formazione possa aiutare gli insegnanti a far emergere il potenziale di ogni bambino fin dai primi anni".

Lo studio sembra dunque confermare l'importanza dell'educazione all'orientamento in età precoce, un ambito ancora poco sviluppato in molti sistemi scolastici. Offrire ai bambini esperienze dirette e diversificate li aiuta a costruire un'immagine più realistica e inclusiva del mondo del lavoro, favorendo una maggiore fiducia in sé stessi e una visione del futuro meno condizionata da schemi culturali.

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