Esiste davvero una bevanda che induce il travaglio? Il parere degli esperti: “Solo coincidenze

Da qualche tempo negli Stati Uniti si è diffusa una nuova moda TikTok tra le donne in dolce attesa: bere una particolare bevanda venduta da una nota catena internazionale di caffetterie nella speranza che possa accelerare l’arrivo del bebè. Il cosiddetto "pregnancy drink" – una variante di una tisana a base di frutti tropicali – sta spopolando online, ma cosa c’è di vero dietro questa tendenza virale? Tra testimonianze entusiaste e pareri degli esperti, la verità sembra più sfumata di quanto i social lascino intendere.
Il fenomeno virale per diventare madri in fretta
La gravidanza è un percorso lungo e, non di rado, piuttosto faticoso, tra nausee mattutine, sbalzi ormonali e stanchezza cronica. Non deve dunque stupire che, giunti quasi al traguardo, molte madri desiderino che il momento del parto arrivi il prima possibile, magari ricorrendo anche a qualche "trucchetto" scovato su Internet per provare ad accelerare i tempi, come ricorrere all'attività fisica per facilitare il travaglio o affidarsi a fasi lunari o diete speziate nella speranza di anticipare almeno un po' i tempi della nascita del pargolo.
In questo variegato panorama di consigli, scorciatoie e suggerimenti che almeno, nella maggioranza dei casi, hanno il pregio di non comportare grandi effetti collaterali (al massimo qualche decina di euro spesa su improbabili pagine di sedicenti esperti di salute), negli ultimi tempi decine e decine di donne hanno raccontato di aver di provato a indurre il travaglio consumando litri di bevande ghiacciate a base di frutta esotica di Starbucks, ottenendo il risultato sperato. È il caso di Mika Laidler, mamma di quattro bambini, che su TikTok ha spiegato di aver bevuto il famoso "pregnancy drink" a 39 settimane e quattro giorni di gravidanza. Otto ore dopo, avrebbe dato alla luce il suo bambino.
L'esperta: "Solo coincidenze"
Secondo Shannon Smith, ginecologa dell’ospedale Brigham Faulkner di Boston recentemente intervenuta sul New York Post per fare un po' di chiarezza. l’effetto miracoloso attribuito della bevanda sarebbe solo il frutta di una coincidenza. "A termine, tutte le donne cominciano ad avere contrazioni e perdite. È normale che alcune colleghino questi sintomi alla bevanda, ma è solo un bias naturale", ha spiegato. Insomma, dietro le storie riportate dalle madri che hanno aderito al trend non ci sarebbe nulla di prodigioso: l’inizio del travaglio dipende dalla fisiologia e non da un bicchiere colorato.
Inoltre, la bevanda in questione è composta da acqua, fiori di ibisco, cannella, mela, radice di liquirizia, citronella, succo di frutta, zucchero e olio di limone (nella versione lemonade). Ingredienti generalmente sicuri per le donne in gravidanza, ma non privi di criticità. Per questo anche Ryann Kipping, nutrizionista esperta in alimentazione prenatale, ha invitato a consumare il "pregnancy drink" con cautela: "Per molte erbe – compresi ibisco e liquirizia – mancano dati certi sulla loro sicurezza in gravidanza". Il vero rischio non sarebbe tanto l’induzione del parto, quanto il consumo eccessivo di zuccheri e ingredienti di cui si conosce poco l’effetto sul feto.