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Doudou, cos’è e perché è utile usarlo con i neonati

Il doudou è un morbido oggetto, metà pupazzo e metà copertina, che aiuta i neonati a sentirsi rassicurati nei momenti di separazione dalla mamma. Impregnato del suo odore, favorisce il sonno e rafforza il legame affettivo sin dai primi mesi di vita.
A cura di Niccolò De Rosa
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Credits: PickPik
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Quando si prepara l’arrivo di un neonato, la lista degli indispensabili sembra non finire mai: body in cotone, tutine, pannolini, prodotti per l’igiene, biberon, carrozzina, lettino. Tra i tanti oggetti che riempiono la cameretta e il corredino del bebè, c’è anche un piccolo accessorio dal nome curioso che negli ultimi anni ha conquistato molti genitori: il doudou. Tenero, soffice e spesso profumato di mamma, il doudou non è un semplice peluche, ma un oggetto pensato per accompagnare il neonato nei suoi primi mesi di vita, offrendo conforto e sicurezza.

Cos’è e a cosa serve il Doudou per un neonato

Il doudou è un incrocio tra un pupazzetto e una copertina. Morbido e facilmente maneggiabile anche da manine molto piccole, è solitamente realizzato in tessuti anallergici e naturali. La sua funzione principale è quella di diventare un oggetto transizionale, cioè un tramite emotivo tra il bambino e la figura di attaccamento (che di solito sono i genitori). Il doudou rassicura il neonato nei momenti di separazione, come quando dorme nella culla da solo o si sveglia durante la notte e lo conforta in una fase della crescita in cui il tatto rappresenta uno dei principali strumenti per conoscere il mondo.

Modello di doudou della Chicco
Modello di doudou della Chicco

Il suo odore familiare e la sua presenza costante dovrebbero poi contribuire a creare un senso di continuità e protezione, favorendo il rilassamento e il sonno, anche se gli esperti consigliano ai genitori di non contare troppo su questo aspetto, spesso enfatizzato dalla pubblicità e non adeguatamente supportato dai dati scientifici. Inoltre, non è detto che il bimbo o la bimba scelga proprio il doudou come oggetto transizionale: a volte la scelta ricade su altro e il doudou rimane un gioco stimolante con cui svagarsi.

Quando iniziare a dare il doudou al neonato

Non esiste un momento “perfetto” per introdurre il doudou, ma già dalle prime settimane di vita il neonato può iniziare a familiarizzare con questo oggetto. Inizialmente potrà semplicemente percepirne l’odore e la consistenza, mentre col passare del tempo, crescendo, imparerà a stringerlo, manipolarlo e riconoscerlo come qualcosa di "suo". L’importante è che il doudou sia sempre disponibile nei momenti chiave della giornata: durante la nanna, il cambio, o i primi brevi distacchi dalla mamma.

Attraverso il contatto con il doudou il bebè dovrebbe trovare un conforto simile a quello sperimentato con il contatto materno o paterno
Attraverso il contatto con il doudou il bebè dovrebbe trovare un conforto simile a quello sperimentato con il contatto materno o paterno

Va però sottolineato che, nei primi mesi di vita, è sempre bene fare attenzione alla sicurezza: evitare doudou con parti staccabili e non tenerlo mai nel lettino dopo che il piccolo si è addormentato per evitare il pericolo di soffocamento. Inoltre è bene che l'oggetto sia sempre pulito e lavato con detersivi delicati per eliminare i batteri e, al tempo stesso, non alterarne l'odore.

Quando e perché la mamma deve iniziare a dormire con il doudou

Per rendere davvero efficace la funzione rassicurante del doudou, i produttori consigliano alle mamme di dormire tenendo il giocattolo vicino qualche notte prima di offrirlo al neonato. Questo passaggio ha un significato preciso: impregnandosi del profumo della mamma, il doudou dovrebbe diventa un’estensione olfattiva della figura materna. In questo modo, anche in sua assenza, il bambino percepirà una presenza familiare e rassicurante. Questo gesto semplice ma carico di significato aiuta a rafforzare il legame affettivo e rende meno traumatici i primi momenti di separazione. Anche il papà può partecipare a questo rituale, favorendo l’attaccamento e la familiarizzazione del bambino con entrambe le figure genitoriali.

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