Diventare genitori in età avanzata: i pro e i contro dell’avere figli più tardi

Negli ultimi decenni, la tendenza a rimandare la genitorialità è diventata sempre più evidente in Italia. Se un tempo era comune avere il primo figlio tra i venti e i venticinque anni, oggi l'età media si è spostata ben oltre i trent’anni. Secondo l'Istat, nel 2024 l’età media al primo parto ha ormai superato i 32 anni, un dato in costante aumento rispetto agli anni precedenti. Tra le ragioni di questo slittamento ci sono fattori economici e sociali, come una maggiore instabilità lavorativa, la difficoltà di conciliare carriera e famiglia (soprattutto per le donne), ma anche priorità e desideri diversi rispetti alle precedenti generazioni. Allo stesso tempo, i progressi della medicina riproduttiva hanno reso possibile una genitorialità più sicura anche in età avanzata, spingendo molte coppie a considerare questa possibilità come un'opzione concreta e non più un'eccezione da valutare in casi d'infertilità. D'altro canto, fare figli in età più avanzata implica anche alcune difficoltà – dagli sforzi fisici all'avanzare degli anni – che è bene tenere presente al momento di una scelta tanto importante.
Quali aspetti valutare quando si diventa genitori in età avanzata
Diventare genitori dopo i trent’anni, o persino dopo i quaranta, può offrire numerosi vantaggi. La maturità personale e la maggiore esperienza di vita aiutano a gestire meglio le responsabilità quotidiane e a offrire un ambiente più stabile e consapevole. Chi diventa genitore in età più avanzata ha spesso raggiunto una stabilità economica maggiore, potendo garantire ai figli opportunità educative e culturali che forse non sarebbero state possibili da più giovani. La consapevolezza delle proprie scelte è un altro punto a favore: il desiderio di diventare genitori nasce da una decisione meditata, non dettata dalla pressione sociale o da scelte affrettate.

Accanto ai possibili benefici di una genitorialità ritardata si accompagnano anche sfide concrete. Dal punto di vista fisico, le gravidanze in età avanzata comportano rischi maggiori per la madre e per il bambino, come ipertensione gestazionale, diabete gravidico o complicanze durante il parto. L'energia necessaria per seguire un neonato, sopportare notti insonni e affrontare la continua attività fisica richiesta dai primi anni di vita può essere maggiore per chi ha superato i quaranta, e talvolta la gestione del lavoro e della famiglia richiede compromessi più complessi rispetto a chi è più giovane. Inoltre, esiste la considerazione dell'aspettativa di vita: avere figli in età avanzata significa che il periodo in cui i genitori possono seguire attivamente la vita adulta dei figli potrebbe essere più limitato.
Genitori "anziani": gli effetti sullo sviluppo e l'educazione dei figli
L’età dei genitori può influenzare anche la crescita e l'educazione dei figli. Benché la comunità scientifica stia ancora approfondendo la questioni, alcuni studi come quello comparso nel 2018 sulla rivista European Journal of Developmental Psychology mostrano che i bambini di genitori più maturi possono beneficiare spesso di una maggiore stabilità emotiva e di un contesto familiare sereno – fattori fondamentali per uno sviluppo equilibrato – anche se molto dipende anche dal contesto socio-economico nel quale il bambino si trova a crescere. I genitori più grandi tendono poi a possedere una maggiore pazienza, ottime capacità di ascolto e consapevolezza nella gestione dei conflitti, trasmettendo ai figli valori di responsabilità e resilienza (Human Reproduction, 2007).

Allo stesso tempo, possono emergere alcune difficoltà. La differenza generazionale può influenzare la comunicazione, e la stanchezza fisica dei genitori più anziani può talvolta limitare la partecipazione attiva a giochi o attività fisiche intense. Alcuni bambini percepiscono con maggiore sensibilità le preoccupazioni legate alla salute dei genitori, soprattutto in famiglie dove la differenza di età è significativa. Tuttavia, la maggior parte delle ricerche conferma che i benefici di una genitorialità consapevole e stabile tendono a compensare ampiamente questi limiti.