Crema solare sì, ma non solo: tutti i consigli per proteggere i bambini dal sole durante l’estate

Con l’arrivo dell’estate e delle lunghe giornate trascorse all’aperto, al mare o in montagna, torna al centro dell’attenzione la protezione solare, soprattutto per i più piccoli. Il sole ha effetti benefici sull’umore e sulla sintesi della vitamina D, ma una scorretta esposizione può causare danni importanti, anche a lungo termine. Per questo è fondamentale che genitori e bambini conoscano le regole per difendere la pelle dei più giovani, partendo dall’uso corretto della crema solare.
Esposizione solare: regole per età
Quando si parla di creme solari, bisogna ragionare per fasce di età, spiega a Fanpage.it la dottoressa Elena Scarpato, pediatra e membro della Società Italiana di Pediatria. Nei primi sei mesi di vita, ad esempio, l'esposizione al sole è assolutamente sconsigliata: "La cute del neonato è molto permeabile, quindi non solo va evitato il sole diretto, ma anche l’uso delle creme solari. Meglio far uscire il bambino nelle ore più fresche, la mattina presto o il tardo pomeriggio".

Dai sei mesi ai tre anni si può invece iniziare a usare la protezione solare, ma con attenzione. "In questa fascia d’età – precisa la pediatra – vanno preferiti i prodotti che contengono filtri fisici, quelli che restano visibili sulla pelle, perché agiscono come una barriera meccanica contro i raggi solari". Negli ultimi anni, infatti, la comunità scientifica ha inaugurato un acceso dibattito sull’uso delle creme solari con filtri chimici. Questi, sebbene trasparenti e altamente efficaci, sono sospettati di attraversare la barriera cutanea e penetrare nel sangue, con possibili effetti sul sistema endocrino. Proprio per questi timori, nel 2021 la Food and Drug Administration (FDA) – l’ente statunitense che vigila sulla sicurezza di farmaci e alimenti – ha sollevato perplessità su alcune di queste sostanze, arrivando perfino a vietarne l’uso in alcuni prodotti. Per questo, sebbene, non vi sia ancora una posizione chiara sulla questione, i pediatri suggeriscono di prediligere prodotti con filtri fisici o creme a filtro chimico che però non contengano specifiche sostanze attenzionate dall’FDA (come Avobenzone, Ecamsule, Octocrylene o Oxybenzone).
Quale crema scegliere e come applicarla
Anche dopo i tre anni, la protezione solareresta un presidio fondamentale. La dottoressa Scarpato è chiara: "Si deve usare sempre una protezione molto alta, almeno SPF 50, indipendentemente dal colore della pelle". La crema va applicata su tutte le zone esposte circa mezz’ora prima dell’esposizione, e poi riapplicata ogni 30-40 minuti, soprattutto se il bambino fa il bagno o suda molto. "È importante non dimenticare aree spesso trascurate, come la nuca, il collo, il dorso delle orecchie e il cuoio capelluto".
Protezione fisica: non solo creme
Accanto alla protezione solare, è poi utile ricorrere a indumenti tecnici e accessori protettivi, come cappellini per proteggere la testa, occhiali da sole e indumenti specifici. "Esistono magliette con tessuti anti-UV perfette anche per il bagno, cappellini con protezione per la nuca e occhiali da sole con filtro certificato: strumenti molto utili per ridurre l’uso eccessivo di creme e offrire una protezione continua", suggerisce la pediatra.

Fondamentale è poi evitare l’esposizione nelle ore centrali della giornata, tra le 10 e le 16.30, quando i raggi UV sono più intensi e potenzialmente più nocivi.
Scottature: attenzione ai segnali
Nonostante tutte le precauzioni, può capitare che un bambino si scotti. "La scottatura si riconosce da arrossamento, bruciore e, nei casi più gravi, dalla comparsa di vescicole", spiega la dottoressa Scarpato. È bene sapere che le scottature in età pediatrica non sono solo fastidiose, ma possono comportare grossi rischi anche nel medio e lungo periodo: "Espongono a un rischio maggiore di melanoma e tumori della pelle in età adulta. Per questo devono essere considerate un evento da evitare con la massima attenzione".