Costruire la fiducia in se stessi durante l’estate: “Dire ‘bravo’ ai figli non serve, meglio fare esperienze”

Sempre più adolescenti si trovano ad affrontare una vera e propria crisi di fiducia in se stessi. In un’epoca in cui l’autostima sembra appesa ai like sui social o ai voti scolastici, aiutare i ragazzi a credere davvero nelle proprie capacità è diventato un obiettivo urgente, sia per le famiglie che per la società. Per rendere i giovani più sicuri, però, non bastano i complimenti di circostanza che spesso gli adulti elargiscono con leggerezza: servono invece esperienze autentiche che insegnino loro a mettersi alla prova e a scoprire risorse interiori inaspettate.
Insomma, dire "bravo" quando un ragazzo prende un bel voto è un gesto gentile, ma non basta a costruire autostima e una vera fiducia in se stessi. A spiegarlo qualche tempo fa è statala psicologa americana Lucie Hemmen, autrice di libri sulla genitorialità degli adolescenti, che in un video diventato virale aveva chiarito come i semplici complimenti non riescano a generare un'autentica convinzione di sicurezza. Secondo Hemmen, ciò che serve ai ragazzi sono "opportunità di confrontarsi con sfide un po’ al di fuori della loro zona di comfort". È proprio lì che imparano di poter fare cose difficili, nuove o persino spaventose, scoprendo parti di sé che non conoscevano.
Fare esperienza per crescere
L’estate in particolare, suggerisce la psicologa, può rivelarsi un momento ideale per aiutare i propri figli a cercare queste esperienze di "stretching" evolutivo, calibrate per la loro età. Basta veramente poco, come una commissione che obblighi i figli a parlare con persone fuori dalla cerchia ristretta di conoscenti o l'assegnazione di piccoli compiti che fino a poco tempo prima venivano svolti dai genitori. Un utente ha ad esempio raccontato tra i commenti ai video come in occasione delle vacanze abbia iniziato a far ordinare il cibo d'asporto ai figli di dieci anni – un gesto tanto semplice ma che per molti giovani rappresenta una vera sfida – per obbligarli a parlare con gli sconosciuti e aiutarli così a trovare la propria voce. Un altro ha invece visto la figlia tredicenne acquisire sicurezza grazie al volontariato in un programma ricreativo con bambini con disabilità.
Anche gli esperti concordando sull'importanza di provare cose nuove per alimentare il senso di realizzazione e migliorare le abilità relazionali dei ragazzi. Secondo quanto riportato dall'HuffPost UK, l'organizzazione benefica per la salute mentale Mind ha ricordato come imparare uno strumento musicale, cimentarsi una lingua straniera, fare sport o dedicarsi ad attività che rendono necessario il rapporto con persone e ambiente estranee alla propria routine siano tutti modi utili per trasformare le settimane lontane dagli impegni scolastici in occasioni per aiutare i ragazzi a credere di più in loro stessi.