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Compiti per le vacanze, gli 8 modi per aiutare tuo figlio senza stressarlo

Estate non significa solo giochi e relax: spesso ci sono anche compiti da fare a casa, un impegno che può pesare su bambini e ragazzi. Pianificazione, pause, obiettivi mirati e un aiuto attento dei genitori possono rendere lo studio più sereno e affrontabile anche in vacanza.
A cura di Niccolò De Rosa
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L’estate è un momento atteso da bambini e ragazzi: vacanze, gioco, riposo. Eppure, con la fine della scuola, arriva anche la consueta lista di compiti estivi. Un'abitudine radicata per evitare di "dimenticare" quanto appreso durante l'anno – anche se, come ha spiegato a Fanpage.it il pediatra Farnetani, tale timore non appare fondato – e mantenere la mente allenata. Tuttavia, non è raro che i compiti delle vacanze generino stress o rifiuto, soprattutto quando sembrano incompatibili con la voglia di libertà estiva. Per molti genitori nasce quindi la domanda: come posso aiutare mio figlio ad affrontare i compiti senza trasformare l’estate in un braccio di ferro? Ecco alcuni consigli concreti per sostenere bambini e ragazzi in questo compito (è proprio il caso di dirlo!) rendendolo più sereno e anche formativo.

Aiutare a "spalmare" i compiti

Il primo passo è sedersi insieme e capire quante pagine o esercizi ci sono da fare, quanto tempo resta prima dell’inizio della scuola e come suddividerlo. Creare un calendario settimanale, magari colorato (se il figlio è un po' più piccolo) o personalizzato, aiuta i ragazzi a visualizzare gli impegni e riduce quella fastidiosa sensazione di "non staccare mai" dalle incombenze scolastiche. Una buona pianificazione evita corse all’ultimo minuto e permette di godersi meglio le vacanze.

Organizzare gruppi di studio

Ritrovarsi con amici o compagni per fare qualche esercizio in giardino o sotto l'ombrellone può rendere meno gravosa la "scocciatura" dei compiti. A patto di non distrarsi troppo reciprocamente, la vicinanza con altri bambini o ragazzi può consentire il confronto e l'aiuto in caso di difficoltà. Una volta finito di studiare si può poi andare tutti insieme a giocare fuori o a fare merenda.

Compiti delle vacanze di gruppo
Fare i compiti insieme agli amici è più divertente

Organizzare pause regolari

Il cervello ha bisogno di pause per consolidare l’apprendimento e mantenere la concentrazione. Stabilire momenti di riposo (ad esempio 10 minuti ogni mezz’ora di studio) e non fare tirate di ore e ore sui libri previene la stanchezza mentale. Dopotutto, se si comincia fin dalle prime settimane a svolgere le assegnazioni estive, c'è tutto il tempo per dividere i compiti in tante piccole "pillole" giornalieri senza bisogno di fare sedute interminabili a sudare sulle pagine.

Darsi obiettivi quotidiani

Scomporre il lavoro in piccole tappe quotidiane rende i compiti più gestibili e meno opprimenti. Meglio dire: "Oggi finiamo questi due esercizi di matematica" invece di pensare al totale della mole da svolgere in vista di settembre. I piccoli obiettivi raggiunti danno soddisfazione e motivano a proseguire.

I non-compiti delle vacanze
Il segreto per non farsi sommergere dai compiti e farli tutti i giorni, un poco per volta

Evitare sovraccarichi

Le vacanze devono restare un momento di riposo. Evitare sessioni troppo lunghe o giornate intere dedicate ai compiti è importante per non trasformare l’estate in un prolungamento scolastico forzato. Bisogna trovare un equilibrio tra dovere e svago, ricordando che il riposo, il divertimento, e anche la noia sono parte integrante del processo di crescita.

Rendere i compiti più divertenti e piacevoli

Anche i compiti possono diventare più leggeri con un po’ di fantasia. Leggere ad alta voce insieme, usare colori e schemi per riassumere, fare gare di calcolo o approfondire alcuni temi con film, video o documentari sull'argomento, sono tutti trucchetti che possono rendere il momento meno noioso.

I compiti delle vacanze servono per mantenersi in allenamento, quindi possono essere affrontati con un po’ di leggerezza e creatività
I compiti delle vacanze servono per mantenersi in allenamento, quindi possono essere affrontati con un po’ di leggerezza e creatività

Offrire il proprio aiuto

Per quanto concesso dalla difficile conciliazione tra famiglia e lavoro durante il periodo estivo, i genitori che si mostrano disponibili a spiegare un esercizio o a rileggere un tema inviano un segnale importante ai figli, i quali sentono di non essere soli di fronte alle difficoltà. A volte può bastare sedersi vicino al ragazzo o alla ragazza, anche facendo altro, per infondere un certo senso sicurezza. Senza sostituirsi a lui, si può guidare nella ricerca delle risposte o suggerire strategie per risolvere un problema.

Ascoltare le loro necessità e domande

Ogni bambino vive i compiti estivi in modo diverso: c’è chi si blocca per ansia, chi si annoia, chi ha bisogno di più tempo o di un approccio diverso. Ascoltare le loro lamentele o domande senza giudicare o partire con ramanzine paternalistiche aiuta a capire di cosa hanno davvero bisogno. Talvolta serve solo rassicurarli o proporre un piccolo cambiamento di metodo.

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