Come un gioco su tablet potrebbe aiutare a individuare l’autismo nei bambini: cosa dice lo studio

Un semplice videogame per bambini potrebbe aprire nuove strade nell’identificazione precoce dell’autismo. È quanto emerge da uno studio pionieristico dell'Università di Strathclyde di Glasgow, che ha osservato il comportamento di un gruppo di piccoli – alcuni con un disturbo del neurosviluppo, altri neurotipici – mentre giocavano a un'app su tablet. I loro gesti durante l’attività ludica hanno infatti permesso ai ricercatori di riconoscere schemi ricorrenti, informazioni preziose sia per facilitare la diagnosi del disturbo dello spettro autistico, sia per migliorare il supporto alla crescita dei bambini neurodivergenti.
La ricerca, pubblicata sul Journal of the Royal Society Interface, si è avvalsa di un approccio che ha unito due mondi apparentemente distanti: la psicologia infantile e le tecniche di analisi dei sistemi satellitari. Un connubio inedito che ha permesso ai ricercatori di osservare il gioco dei bambini con occhi completamente nuovi.
Un gioco per capire come si organizza il movimento
Il cuore della ricerca ruotava intorno un gioco che simulava un meccanismo di condivisione del cibo. I piccoli partecipanti dovevano trascinare quattro pezzi di cibo da un'area di servizio ai piatti di quattro bambini virtuali, ottenendo in cambio animazioni e suoni di festa. Sono stati coinvolti 878 bambini fra due anni e mezzo e sei anni d'età: 372 con una diagnosi di autismo, 64 con altri disturbi dello sviluppo neurologico e 441 senza diagnosi.
Tutti i movimenti sullo schermo – in particolare gli swipe che servivano a spostare le porzioni di cibo – sono stati registrati e analizzati. È così che i ricercatori hanno scoperto una differenza fondamentale nel modo di giocare. Molti bambini con autismo adottavano una sorta di strategia "a due tempi": prima spostavano più pezzi di cibo insieme, poi li distribuivano. I coetanei, invece, tendevano a seguire un percorso più diretto e integrato, portando un singolo alimento alla volta sul piatto corrispondente.

Una divergenza che cresce con l'età
Questo modello di comportamento, non era solo caratteristico, ma diventava sempre più evidente con il crescere dell'età nei bambini con autismo. La scoperta suggerisce una divergenza nello sviluppo dell'organizzazione motoria, cioè nel modo in cui il gesto fisico viene programmato e realizzato. Secondo il team, questo elemento potrebbe avere un impatto significativo sulla comprensione dell’autismo e sulle modalità con cui i bambini apprendono attraverso il gioco.
Il coordinatore dello studio, Ruaridh Clark, ha spiegato che i piccoli con autismo tendevano a completare "meno iterazioni del gioco e con una pianificazione motoria meno integrata", un aspetto che potrebbe ridurre le opportunità di apprendimento offerte dal gioco stesso. Per Clark, le implicazioni dietro la ricerca possono portare a interessanti sviluppi sia in campo diagnostico, sia per lo sviluppo di supporti educativi più efficienti per aiutare bambini fin dalla prima infanzia.
Dallo spazio alla scuola: quando le tecnologie si incontrano
A rendere lo studio ancora più innovativo è la collaborazione fra il Laboratorio per l'Innovazione nell'Autismo dell’Università di Strathclyde e il suo Applied Space Technology Laboratory. Jonathan Delafield-Butt, co-responsabile del progetto, ha raccontato che il team ha applicato al gioco infantile metodi sviluppati originariamente per analizzare le reti satellitari. L0operazione è stata lunga e complessa, ma ha aperto prospettive inattese, rivelando una differenza fondamentale nel modo in cui i bambini autistici percepiscono e coordinano le loro azioni. Stando agli stessi autori, i prossimi passi della ricerca ora prevedono l'esplorazione di altri scenari di gioco per ampliare la comprensione della motricità nei bambini con autismo. La tecnologia, in questo contesto, non sostituisce la relazione educativa ma diventa un alleato prezioso per cogliere segnali spesso invisibili a occhio nudo.