Centri estivi sempre più cari: l’allarme di Federconsumatori sui costi dell’estate e i consigli per risparmiare

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Con la fine dell’anno scolastico alle porte, per molte famiglie italiane si ripresenta la sfida dell’organizzazione estiva. Le vacanze dei bambini durano quasi tre mesi, mentre le ferie dei genitori spesso non superano le due settimane. In assenza di nonni o parenti cui chiedere una auto durante i giorni feriali, i centri estivi diventano pertanto una scelta quasi obbligata, anche se i costi sempre più alti stanno rendendo pure questa soluzione sempre meno accessibile per molti genitori. A dirlo è il nuovo report dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori (ONF) che tra analisi dei costi e confronti con gli anni successivi ha fotografato una situazione in cui le le differenze tra strutture pubbliche e private restano marcate e il peso delle rette settimanali rischia di diventare insostenibile per le famiglie italiane.
Crescono i costi, soprattutto nel privato
Secondo l’ultima rilevazione, per iscrivere un bambino a un centro estivo privato si arriva a spendere fino a 704 euro al mese per il tempo pieno e 480 euro per la mezza giornata, con un rincaro di circa 20 euro rispetto al 2024. Il costo medio settimanale per un centro privato è di 176 euro per il tempo pieno, in calo del 7 per cento, ma sale a 120 euro per la formula ridotta (mezza giornata), che invece registra un aumento. Anche i centri a tema – come quelli dedicati a lingue straniere, sport o arte – registrano un incremento medio del 3,4 per cento.

I centri pubblici: più accessibili, ma con rincari
Più contenuti i costi nelle strutture pubbliche, spesso organizzate all’interno delle scuole e finanziate dai Comuni o dalle Regioni. Tuttavia, anche in questo caso i prezzi sono in salita. Per le famiglie con ISEE superiore ai 26.000 euro, si parla di 79 euro a settimana per la mezza giornata (+5 per cento) e 99 euro per il tempo pieno (+4 per cento). In termini mensili, la spesa varia dai 396 euro per la giornata intera ai 316 euro per la sola mattina, sempre in crescita rispetto all’estate precedente.
Alternative domestiche: tate condivise e turni tra genitori
Con cifre così elevate, non sorprende che molte famiglie si stiano organizzando in maniera autonoma. Come sottolineano gli esperti di Federconsumatori, "per molti questi importi sono ormai insostenibili". Cresce così il ricorso a soluzioni "di comunità": tate condivise tra più famiglie, che accudiscono fino a quattro bambini insieme, oppure genitori che si alternano nei turni di ferie, prendendosi cura anche degli amichetti o dei cugini. Senza dimenticare, come sempre, il fondamentale contributo dei nonni, spesso l’unica ancora di salvezza, gratuita e affidabile, per la gestione dei bambini.
Come scegliere il centro estivo giusto
Il report di Federconsumatori si sofferma anche su alcuni consigli utili per orientarsi nella scelta del centro estivo. Prima di tutto, è importante verificare l’affidabilità del gestore e le qualifiche dello staff, con particolare attenzione al rapporto numerico tra educatori/animatori e bambini accolti dalla struttura. Fondamentale anche la qualità del programma proposto, che dovrebbe offrire un giusto equilibrio tra gioco, attività educative e momenti di svago.

Non meno rilevante è il tema della sicurezza degli ambienti, della trasparenza nei costi (diffidando di offerte troppo allettanti) e della capacità inclusiva del centro, specialmente per bambini con bisogni educativi speciali. Infine, il consiglio è quello di leggere con attenzione le recensioni online, senza fermarsi a quelle troppo entusiastiche, e informarsi su bonus o convenzioni disponibili a livello locale.
Un’estate lunga (e costosa)
Quest’anno la chiusura delle scuole è fissata intorno al 7 giugno in quasi tutta Italia (solo Basilicata, Liguria e Valle d'Aosta "tardano" fino al 10), con il rientro previsto intorno alla seconda metà di 15 settembre in gran parte del Paese. Quasi tre mesi in cui molte famiglie dovranno far fronte non solo alla gestione del tempo libero dei figli, ma anche a un impegno economico significativo, tra i più pesanti dell’anno. Un’estate lunga, insomma, e per molti anche troppo cara.