“Non bisogna aspettare la caduta del cordone ombelicale”: come e quando fare il primo bagnetto al neonato

Il primo bagnetto del neonato rappresenta un momento delicato ma anche speciale, una piccola routine che unisce igiene e coccole. Niente paura, dunque, e nessuna corsa contro il tempo: non esistono regole rigide, ma solo buone pratiche da seguire per vivere questo momento con serenità. Lo conferma la pediatra Elena Bozzola, intervistata da Fanpage.it, che rassicura: "Non è necessario attendere la caduta del cordone ombelicale. Tornati a casa dall’ospedale, ogni momento può andare bene per il primo bagnetto". L’importante è creare un ambiente tranquillo, senza distrazioni, in cui il genitore possa dedicarsi completamente al bambino.
Il bagnetto, infatti, non è solo un gesto di pulizia ma anche un’opportunità per rafforzare il legame affettivo, attraverso il contatto fisico e il suono rassicurante della voce di mamma o papà.
Primo bagnetto al neonato, quando farlo
Contrariamente a quanto si è a lungo creduto, non è obbligatorio aspettare la caduta del moncone ombelicale per fare il primo bagnetto. Il cordone può rimanere attaccato per alcuni giorni, ma ciò non impedisce di immergere delicatamente il neonato in acqua, prestando solo attenzione a tamponare bene la zona dopo. Il momento giusto, quindi, è quello in cui i genitori si sentono pronti e hanno tempo e calma da dedicare a un rito tanto importante.
Molti scelgono il tardo pomeriggio, quando la giornata volge al termine e si ha maggiore disponibilità di tempo, ma l’orario può variare in base ai ritmi della famiglia. Non serve aspettare condizioni particolari: il bagnetto può essere introdotto sin dai primi giorni, purché in un contesto sereno.

I consigli pratici per il primo bagnetto al neonato
Perché il primo bagnetto sia un’esperienza positiva, è importante curare ogni dettaglio. Prima di iniziare, occorre preparare tutto il necessario: una vaschetta o un catino pulito, acqua tiepida (da testare con il gomito o un termometro da bagno), detergenti delicati e neutri, una spugnetta morbida o semplicemente la mano, asciugamani, pannolino pulito e vestitini di ricambio.
La temperatura dell’ambiente deve essere confortevole, per evitare che il neonato senta freddo. Il bambino va spogliato con calma e immerso gradualmente, sorreggendolo con una presa sicura ma delicata: il metodo più consigliato è sostenere la sua schiena e la testolina con l’avambraccio, mantenendolo semi-seduto.

La durata? Nessuna regola fissa: bastano pochi minuti, soprattutto all’inizio, e non è nemmeno necessario impegnarsi per intrattenere il piccolo. "Nel caso del primo bagnetto mettere in vasca paperelle o altri giochini non serve: è troppo piccolo per interagire", sottolinea Bozzola. "È invece importante continuargli a parlare. La voce di mamma e papà rappresenta una rassicurazione." Terminato il lavaggio, il neonato va poi asciugato con cura, testa compresa, tamponando con un asciugamano morbido, senza sfregare. Anche il cordone ombelicale va asciugato con attenzione, senza strofinare, per favorirne la naturale caduta.
Con quale frequenza fare il bagnetto al neonato
Non esiste una frequenza ideale e universale. Alcuni genitori preferiscono fare il bagnetto quotidianamente, altri un paio di volte a settimana. Entrambe le opzioni sono valide, purché il momento sia vissuto senza stress. Secondo la dottoressa Bozzola, la scelta deve tener conto delle abitudini della famiglia e della reazione del neonato: c’è chi ama l’acqua e chi, nei primi tempi, la tollera a fatica. In ogni caso, il bagnetto deve essere un’occasione di benessere, non un’imposizione. In conclusione, non serve aspettare troppo, non serve farlo ogni giorno, e non serve neppure fare tutto alla perfezione. Basta prepararsi con cura, mantenere un atteggiamento sereno e ascoltare il proprio bambino. Il bagnetto diventerà presto una delle coccole più amate da entrambi.