video suggerito
video suggerito

Autosvezzamento sicuro, come tagliare i cibi per i nostri bimbi

L’autosvezzamento permette al bambino di assaggiare i cibi di famiglia in autonomia, stimolando curiosità e varietà alimentare. Fondamentale però garantire la sicurezza a tavola: Elena Scarpato, pediatra e consigliera della SIP, ricorda a Fanpage.it l’importanza di tagli adeguati e consistenze morbide per prevenire il rischio di soffocamento.
Intervista a Elena Scarpato
Pediatra e membro del Tavolo Tecnico Allattamento della Società Italiana di Pediatria
A cura di Niccolò De Rosa
0 CONDIVISIONI
Immagine

L'autosvezzamento è una modalità di alimentazione complementare sempre più diffusa che accompagna il bambino nella graduale scoperta del cibo solido insieme alla famiglia. Non si tratta solo di proporre assaggi occasionali, ma di far partecipare il piccolo ai pasti condivisi, rispettando i suoi tempi e il suo appetito. L’idea di fondo è che il bambino mangi quello che mangiano i genitori, opportunamente adattato per consistenza e taglio, saltando la fase delle pappette e imparando così a conoscere fin dai primi mesi post-allattemento gusti e consistenze diverse.

Secondo i pediatri che lo promuovono, l'autosvezzamento può avere molti benefici: favorisce l’autoregolazione dell’appetito, contribuisce a ridurre il rischio di obesità infantile e promuove un approccio positivo al cibo. Tuttavia, è fondamentale che avvenga sempre in sicurezza e la stessa comunità scientifica non ha ancora raggiunto un parere condiviso sugli effettivi benefici di tale pratica. A parlarne a Fanpage.it la dottoressa Elena Scarpato, Pediatra e Consigliere Nazionale della Società Italiana di Pediatria, la quale ha ricordato come non sia sufficiente "dare al bambino ciò che mangia la famiglia" senza criterio, ma serva molta cura nella scelta degli alimenti e, soprattutto, al modo in cui vengono offerti: "Anche se parliamo di autosvezzamento, i cosiddetti tagli sicuri valgono in realtà per tutti i bambini fino a 5 anni.  È importante sapere che queste accortezze non servono solo nei primi mesi di svezzamento: la prevenzione del soffocamento resta una priorità anche più avanti".

Autosvezzamento sicuro, i cibi indicati

Secondo la dottoressa Scarpato non esistono veri e propri alimenti vietati per il rischio di allergie, come un tempo si pensava. "Questa idea è ormai superata: non ci sono alimenti che non vadano proposti ai bambini per timore di sviluppare allergie. Parliamo di frutta secca, fragole, pesce o uova: vanno introdotti normalmente, chiaramente con le corrette precauzioni di sicurezza". Attenzione invece ai rischi infettivi: vanno evitati alimenti crudi di origine animale (come frutti di mare, carne o pesce crudi, uova non ben cotte).

Meglio puntare dunque su alimenti freschi, poco processati e naturalmente nutrienti. Frutta e verdura di stagione, legumi ben cotti e schiacciati, cereali integrali, carne e pesce magri ben cotti e sminuzzati sono ottime scelte. Tra i condimenti è meglio evitare il sale (almeno fino a un anno di vita) e limitare gli zuccheri semplici. Anche se l'autosvezzamento si basa sul principio di mangiare "come i grandi", la dieta familiare dovrebbe essere il più possibile sana ed equilibrata, priva di cibi ultraprocessati o troppo ricchi di sale, zuccheri e grassi saturi. Per le proteine animali, sono consigliate piccole porzioni di carne o pesce ben cotti, uova ben cotte e formaggi freschi. Per i legumi, è importante che siano privi di bucce o ridotti in purea per evitare rischi di soffocamento.

Nell’autosvezzamento le parole d’ordine devono essere varietà e sicurezza
Nell’autosvezzamento le parole d’ordine devono essere varietà e sicurezza

Come tagliare i cibi per un autosvezzamento sicuro

Uno dei punti più importanti dello svezzamento e dell'autosvezzamento sicuro riguarda il taglio e la consistenza degli alimenti. Come sottolinea la dottoressa Scarpato, "la prima regola è evitare i cibi di forma tondeggiante o di dimensioni che potrebbero ostruire completamente le vie aeree". Ad esempio, uva, pomodorini, olive e ciliegie vanno sempre tagliati per il lungo e poi in quarti per ridurre il rischio di soffocamento. Le carote crude, dure e difficili da gestire, vanno invece offerte cotte e in bastoncini morbidi. Pane e cracker duri possono essere pericolosi se si spezzano in pezzi grandi e duri: meglio proporre forme che si sciolgano in bocca.

La regola fondamentale riguarda la forma del cibo: vanno evitati gli alimenti di forma tondeggiante, perché possono ostruire le vie respiratorie. "Pensiamo a chicchi d’uva, olive, ciliegie, pomodorini: devono sempre essere tagliati in quattro parti nel senso della lunghezza, così da ottenere pezzi allungati e non tondi", spiega Scarpato. Anche per bambini più grandi (fino a 5 anni) è bene mantenere questa attenzione. Oltre alla forma, è poi cruciale considerare la consistenza. "Se il bambino non ha ancora denti, non potrà masticare alimenti duri come carote o finocchi crudi, anche se tagliati bene. È meglio proporre verdure cotte o frutta morbida che possa schiacciare facilmente con le gengive", aggiunge la pediatra.

Per svezzamento e autosvezzamento i cibi devono essere opportunamente sminuzzati o tagliati in modo da evitare che il cibo possa ostruire le vie aeree
Per svezzamento e autosvezzamento i cibi devono essere opportunamente sminuzzati o tagliati in modo da evitare che il cibo possa ostruire le vie aeree

Per gli alimenti più fibrosi o compatti (come carote crude, finocchi, sedano), il consiglio è di introdurli più avanti, quando la dentizione sarà completa e il bambino sa masticare in modo più sicuro. Tuttavia, anche in questi casi va mantenuto il taglio longitudinale per ridurre il rischio di soffocamento.

Altri suggerimenti pratici sono poi:

  • Offrire cibi morbidi, schiacciati o sminuzzati, in modo che il bambino possa afferrare con la mano ma non ingoiare interi.
  • Evitare pezzi piccoli e duri (come frutta secca intera o carote crude a rondelle).
  • Per la carne, prediligere tagli morbidi sfilacciati e facilmente masticabili.
  • Usare eventualmente la cottura al vapore o la lessatura per ammorbidire frutta e verdura.

Autosvezzamento, quando è sconsigliato

Pur essendo un approccio valido per molti bambini, l’autosvezzamento non è sempre indicato. Come sottolineato dalla dottoressa Scarpato, la stessa Società Italiana di Pediatria non ha ancora una posizione ufficiale completamente definita sull'autosvezzamento "puro", in attesa di linee guida condivise. "Le criticità principali riguardano il rischio di soffocamento se non si seguono le regole sui tagli sicuri e la possibilità di squilibri nutrizionali", spiega. Infatti, in un approccio totalmente libero, il bambino potrebbe rifiutare alcuni alimenti importanti e non raggiungere i fabbisogni nutrizionali adeguati. Per questo motivo è fondamentale che i genitori siano seguiti dal pediatra, che possa aiutarli a bilanciare la varietà alimentare, le porzioni e la progressione delle consistenze.

Quella che oggi si considera la strada più sicura e consigliabile è una via di mezzo tra autosvezzamento e svezzamento tradizionale: lasciare spazio alla libertà del bambino di sperimentare e assaggiare, ma con la supervisione dell’adulto che propone alimenti adatti per forma, consistenza e valore nutrizionale. Così si potrà garantire un percorso alimentare ricco, piacevole e soprattutto sicuro.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views