Alla fine mangiare dolci ogni tanto non è un grosso problema per la salute dei bambini: la spiegazione

Negli ultimi anni, molti genitori hanno iniziato a preoccuparsi sempre di più della quantità di zuccheri consumata dai propri figli. Spesso queste preoccupazioni portano a regole rigide o addirittura a divieti assoluti, nella speranza di proteggere i bambini dagli effetti negativi di dolci e snack zuccherati. Con l'avvicinarsi di Halloween, festa molto sentita nei Paesi anglosassoni dove i bambini (ma anche gli adulti) si concedono qualche dolcetto in più, la nutrizionista docente di Fisiologia Rachel Woods, dell'Università di Lincoln nel Regno Unito, ha pertanto voluto fare chiarezza. Secondo l'esperta, infatti, gli zuccheri vanno certamente consumati con moderazione ma non devono essere demonizzati: un eccesso abituale può essere dannoso – aumenta il rischio di obesità, malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, problemi cognitivi ed emotivi come ansia e depressione, oltre a danni ai denti – ma un dolcetto in più occasionalmente non rappresenta un rischio immediato per la salute.
Le raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha ricordato Woods in un recente articolo comparso sul sito The Conversation, indicano che gli zuccheri "liberi" – ovvero quelli aggiunti agli alimenti come dolci, sciroppi e succhi di frutta – dovrebbero rappresentare meno del 10% dell’apporto energetico giornaliero, e idealmente meno del 5%. Per fare un esempio pratico, per bambini tra 1 e 2 anni il limite consigliato è di circa 10 grammi al giorno, mentre per i ragazzi di 11 anni e oltre arriva fino a 30 grammi. Una piccola fetta di biscotto può contenere 4 grammi di zucchero, un sacchetto di dolcetti da Halloween circa 13 grammi, e un lecca-lecca singolo 10 grammi. È facile, quindi, superare il limite giornaliero con poche caramelle. Non è però singolo eccesso a fare male, ha spiegato Woods, "ma l’abitudine quotidiana a consumare troppi zuccheri, che può influire su peso, salute cardiovascolare e persino sull’umore dei bambini".+

Le cinque verità sullo zucchero
Per aiutare i genitori a distinguere tra miti e realtà, Woods ha dunque spiegato cinque convinzioni comuni sul consumo di zuccheri, chiarendo quali sono fondate e quali invece sono invece solo falsi miti.
- Lo zucchero rende iperattivi: una delle convinzioni più diffuse tra i genitori è che i dolci rendano i bambini iperattivi. Tuttavia, afferma Woods, numerosi studi scientifici smentiscono questa idea. La percezione di maggiore vivacità spesso deriva dall’aspettativa dei genitori. Se ci si aspetta che il figlio diventi più agitato dopo i dolci, si tenderà a interpretare qualsiasi movimento o entusiasmo come "iperattività da zucchero". Un esperimento dimostrativo ha mostrato che bambini che avevano bevuto una bevanda senza zucchero erano giudicati più vivaci dai genitori a cui era stato detto erroneamente che contenesse zucchero.
- Lo zucchero dà energia immediata: il boost di energia da zucchero che darebbe subito una "botta" di energia come gli spinaci per Braccio Ferro è un’altra convinzione popolare. Lo zucchero fornisce energia rapidamente, certo, ma l'organismo regola attentamente i livelli di glucosio nel sangue, impedendo picchi incontrollati. Come ha ricordato Woods, gli hanno anche mostrato che il consumo di carboidrati – lo zucchero incluso – non porta a miglioramenti tangibili dell'umore o a un aumento duraturo dell'energia.
- Il crollo glicemico: dopo aver mangiato dolci, la glicemia sale rapidamente e può poi scendere, talvolta leggermente sotto il livello normale. Queste oscillazioni rientrano nella fisiologia normale e non producono effetti sempre percepibili. Nei bambini, le fluttuazioni occasionali non hanno un impatto significativo. Negli adulti, invece, una leggera diminuzione di energia o di concentrazione può comparire entro un'ora dal pasto, ma varia da persona a persona ed è generalmente lieve.
- Se i bambini mangiano dolci, poi non dormiranno: molti genitori temono che un sacchetto di caramelle la sera di Halloween possa compromettere il sonno dei figli. In questo caso però, spiega Woods ricerca scientifica offre risultati contrastanti. Alcuni studi hanno rilevato un aumento dei risvegli notturni nei bambini tra 8 e 12 anni dopo un drink zuccherato prima di dormire, mentre in altre ricerche su bambini più piccoli non sono stati riscontrati effetti a breve termine. Il fattore più influente sembra però essere l'eccitazione di eventi come il "dolcetto o scherzatto" di Halloween che comporta un cambiamento delle routine serali. Tuttavia, un consumo abituale di zuccheri elevati può effettivamente influire sul sonno. Una meta-analisi citata dalla nutrizionista ha rilevato che i bambini con diete ricche di zuccheri tendono a dormire meno. Inoltre, un consumo regolare di snack e bevande zuccherate può innescare un circolo vizioso, con un aumento della voglia di dolci che peggiora la qualità del sonno.
- Vietare i dolci li fa desiderare di più: l'idea che proibire i dolci possa aumentare il desiderio dei bambini ha un fondo di verità solo nel caso di divieti totali e rigidi. Limitazioni ragionevoli e coerenti, conclude Woods, non sono così determinanti nell'alimentare una preferenza maggiore per lo zucchero e, anzi, portano i bambini a consumarne meno.
In questo caso, i genitori giocano un ruolo centrale nel rapporto tra bambini e zucchero, poiché è soprattuttola disponibilità di alimenti sani in casa a influire sulle scelte quotidiane dei figli. Per gestire al meglio l'assunzione di snack e docletti, soprattutto durante eventi come Halloween, gli esperti suggeriscono dunque di lavorare sulle abitudini dei figli durante il resto dell'anno, proponendo pasti bilanciati, definendo regole chiare sui momenti e le quantità per il consumo (ad esempio, mai mangiare dolci a ridosso di un pasto) ed evitando approcci troppo rigidi, che alla lunga rischiano di essere controproducenti.