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Verdini condannato a nove anni per il crac del Credito cooperativo Fiorentino

Il senatore di Ala accusato insieme ad altri 33 imputati di aver causato il fallimento della banca toscana, da lui guidata per venti anni, usandola come bancomat personale.
A cura di Antonio Palma
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Nove anni di reclusione per il disastroso fallimento del Credito Cooperativo Fiorentino. È la sentenza di condanna in primo grado per il senatore del Gruppo Ala Denis Verdini emessa questo pomeriggio dal Tribunale di Firenze al termine del processo che vedeva indagati il parlamentare e ad altri 33 imputati accusati a vario titolo di diversi reati che vanno dalla truffa ai danni dello stato, per il finanziamento illecito di alcune società, alla bancarotta. Verdini, che ha partecipato a diverse udienze del processo, non era in aula al momento sella sentenza, emessa dal collegio presieduto dal giudice Mario Profeta dopo diversi giorni di camera di consiglio.

Il coordinatore del Gruppo Ala era accusato di aver causato insieme ad altri il crac dell'istituto di credito toscano in qualità di presidente e per questo  i pm Luca Turco e Giuseppina Mione, che si sono occupati delle indagini e sostenevano l'accusa, avevano chiesto per lui una condanna più severa a 11 anni di reclusione. Per l'accusa infatti Verdini è stato il vero responsabile del crac avendo guidato la banca per venti anni, dal 1990 al 2010, solo per soddisfare interessi personali e dei suoi amici. Per i magistrati in pratica il senatore di Ala usava l'istituto come bancomat personale "seguendo un disegno di sistematica spoliazione della banca". "Il Credito cooperativo fiorentino era sostanzialmente la banca del presidente", hanno spiegato i pm perché i consiglieri di amministrazione e i sindaci revisori erano tutti suoi uomini di fiducia di Verdini che non si opponevano mai alle sue decisioni.

Le altre condanne per il crac del Credito cooperativo

Nell'ambito dello stesso procedimento giudiziario il tribunale toscano ha condannato il deputato di Ala Massimo Parisi a due anni e sei mesi di reclusione. Per il parlamentare, uno dei più stretti collaboratori di Denis Verdini, i pm avevano chiesto una condanna a sei anni. Due ani anche per Girolamo Strozzi presidente della Società Toscana di edizioni. Cinque anni e sei mesi ciascuno invece per gli imprenditori Riccardo Fusi e Roberto Bartolomei per i quali i pm avevano chiesto 9 anni ciascuno. Per loro e per lo stesso Verdini è stata anche stabilita l’interdizione perpetua dai pubblici uffici. I giudici del Tribunale di Firenze però hanno sentenziato però che non ci fu associazione per delinquere finalizzata crac della banca assolvendo quindi tutti gli imputati al processo dall'accusa di associazione a delinquere. In totale i giudici hanno condannato 20 imputati.

Legale Verdini: "In appello dimostreremo l'estraneità ai fatti"

"Siam pronti a combattere nel prossimo grado di giudizio" ha commentato i legale di verdini, l'avvocato Ester Molinaro, dopo aver ascoltato la sentenza di condanna per il suo assistito facendo intendere di voler presentare quanto prima opposizione contro la decisione dei giudici di primo grado. "È stato riconosciuto che non ci fu associazione a delinquere. In appello dimostreremo anche l'estraneità al resto della accuse. Adesso aspettiamo le motivazioni della sentenza" ha spiegato l'avvocato. "È una sentenza ingiusta" ha commentato invece a caso l'imprenditore Riccardo Fusi, aggiungendo: "È stata distrutta una delle imprese di costruzioni più importanti d'Italia io non ho mai portato soldi all'estero né pagato tangenti. Chi pagava tangenti prima continua a lavorare adesso. Lo dice la cronaca di questi giorni. Ormai a Firenze lavorano solo ditte che pagano tangenti".

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