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Venezuela, folla attacca il Parlamento: deputati bloccati per 9 ore e picchiati

Attacco da parte di centinaia di sostenitori del presidente Nicolas Maduro alla sede dell’Assemblea Nazionale dove l’opposizione ha la maggioranza.
A cura di Antonio Palma
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È ancora caos in Venezuela dove lo scontro politico scaturito anche da una devastante crisi economia da tempo si è trasformato in aperta violenza tra governativi e opposizione che ha già provocato un bilancio di quasi cento morti. Nelle scorse ore infatti addirittura una folla inferocita fedele al governo ha assaltato il Parlamento venezuelano dando vita ad un assedio durato per ben nove ore. Il tutto mentre nelle sede legislativa, dove le opposizioni hanno la maggioranza, erano in corso le celebrazioni per l’anniversario dell’indipendenza del Paese sudamericano.

Proprio le celebrazioni della festa nazionale sono state il pretesto perché un gruppo di esponenti del governo, capeggiato dal vicepresidente Tareck El Aissami, e centinaia di sostenitori del presidente Nicolas Maduro facessero irruzione nella sede dell’Assemblea Nazionale per appropriarsi della cerimonia di lettura del manoscritto originale della dichiarazione di indipendenza. "Ci troviamo nella sede stessa di un potere dello stato che è stato sequestrato dalla stessa oligarchia che tradì Simon Bolivar e la sua causa", ha dichiarato El Aissami assicurando che presto sarà varata un riforma costituzionale che segnerà la sconfitta di "chi vuole consegnare la patria agli oscuri interessi dell’imperialismo".

Dopo l'improvvisa irruzione, però, i sostenitori del presidente Nicolas Maduro hanno disposto un assedio intorno al palazzo non consentendo ai parlamentari di uscire. Poi la situazione è degenerata ulteriormente i deputati sono stati attaccati fisicamente con pugni, calci e bastonate.  Almeno cinque deputati e sette funzionari parlamentari sono rimasti feriti nell’attacco tra cui uno in maniera grave. "Un gruppo minuscolo di persone pagate dal governo sono venuti oggi in questa sede per sequestrare non i deputati o i giornalisti, bensì la sovranità popolare venezuelana, la nostra democrazia", ha detto alla stampa il presidente dell’Assemblea Nazionale.

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