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Un mese dagli attentati di Parigi, il fratello di Valeria Solesin: “È dura senza di lei”

Ad un mese dall’attentato al Bataclan di Parigi, Venezia ricorda Valeria Solesin. La famiglia: “Riceviamo quotidianamente proposte però adesso è ancora troppo presto per ragionare di queste cose”
A cura di Antonio Palma
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È trascorso un mese dai tragici fatti di Parigi con gli attentati nel centro della capitale francese e l’assalto armato dei terroristi al teatro Bataclan dove è morta anche la 28enne italiana Valeria Solesin. Una morte che ha colpito quanti conoscevano la 28enne ricercatrice veneziana ma anche i tanti che non la conoscevano personalmente ma che apprezzando i suoi scritti e anche l'emozionate appello alla pace da parte dei familiari, hanno visto in lei un esempio e un modello. Per questo a trenta giorni dagli attentati di Parigi, mentre gli inquirenti francesi stanno mettendo a posto gli ultimi tasselli di una operazione di morte studiata a tavolino da fanatici attentatori suicidi, Venezia si stringe ancora attorno ai familiari della 28enne per ricordarne la figura. In queste settimane infatti alla famiglia sono arrivate decine di richieste per iniziative e borse di studio in memoria della ricercatrice morta al Bataclan.

La famiglia di Valeria Solesin, come sempre in questi giorni, ha detto di essere disponibile a qualsiasi iniziativa che possa dare un contributo di pace, anche se per il momento chiedono di poter elaborare il lutto. "Riceviamo quotidianamente proposte di borse di studio intitolate a Valeria o proposte di altre iniziative, e non riusciamo a tenere il conto di tutte. Per me e per la mia famiglia però adesso è ancora troppo presto per ragionare di queste cose" ha spiegato infatti il padre di Valeria, Alberto Solesin. Il dolore per la scomparsa della 28enne è ancora troppo forte, lo ha confessato il fratello di Valeria, Dario Solesin.

Nonostante il tentativo di ritorno alla normalità, il pensiero fisso infatti resta su Valeria. "È come se quel 13 novembre fosse morta una parte di me" ha raccontato Dario Solesin, aggiungendo: "Non riesco a non pensarla, era una presenza quotidiana costante, malgrado ci dividessero tanti chilometri". "La vita deve andare avanti e ci sto provando, ma è difficile, è davvero difficile. Non sono ancora riuscito a trovare la forza di tornare al cimitero e di aprire l'album di foto sul cellulare in cui siamo io e lei" ha rivelato il fratello di Valeria, concludendo: " Mi manca, mi manca tantissimo".

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