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Travaglio attacca Grasso, che risponde: “Accuse infamanti, voglio un confronto televisivo”

Nel suo editoriale, il giornalista de Il Fatto Quotidiano ha descritto il Presidente del Senato come un uomo molto furbo, che “ha ottenuto addirittura dal centrodestra tre leggi per fare fuori Caselli e far passare Grasso alla procura nazionale antimafia. Leggi anticostituzionali che però Grasso ha utilizzato per diventare procuratore nazionale antimafia”.
A cura di Davide Falcioni
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Vivace botta e risposta ieri sera, durante la trasmissione Servizio Pubblico, tra Marco Travaglio e Pietro Grasso. Il giornalista nel suo editoriale ha espresso forti riserve nei confronti del presidente del Senato. Ha detto Travaglio: " "È chiaro a tutti che Grasso non è Schifani e Schifani non è Grasso. Il problema è che Grasso non è quello che molti grillini credono". Per Travaglio, il presidente del Senato "prima di essere magistrato, è un italiano, è molto furbo, è un uomo di mondo, ha saputo gestirsi molto bene, non ha mai pagato le conseguenze di un'indagine. Si è sempre tenuto a debita distanza dalle indagini sulla mafia e la politica, si è addirittura liberato quando era procuratore di Palermo di tutti i magistrati che facevano indagini su mafia e politica, si è reso protagonista di alcuni gesti poco nobili, come rifiutarsi di firmare l'atto di appello contro l'assoluzione in primo grado di Andreotti, lasciando soli i sostituti procuratori che avevano presentato questo appello". Il giornalista ha fatto poi alcuni esempi. Grasso, ha detto, "ha fatto dichiarazioni in cui prendeva le distanze da Caselli, ha ottenuto applausi dal centrodestra. Ancora l'altro giorno Berlusconi ha detto che Grasso è tutt'altro che un brutto candidato alla presidenza del Senato, ha ottenuto addirittura dal centrodestra tre leggi per fare fuori Caselli e far passare Grasso alla procura nazionale antimafia. Leggi anticostituzionali che però Grasso ha utilizzato per diventare procuratore nazionale antimafia, mentre il governo faceva fuori il suo unico rivale. Quindi io mi sono semplicemente ribellato a questa baggianata oleografica, a questa rappresentazione teatrale dei buoni contro i cattivi".

Al Presidente del Senato però non sono andati giù i toni utilizzati da Travaglio ed ha telefonato in trasmissione: "Vorrei invitare Travaglio – ha detto Grasso – a un confronto televisivo su quello che di infamante è solito dire dei miei confronti. E' brutto sentirsi accusare senza potersi difendere. E voglio farlo subito, non posso aspettare una settimana, certe cose vanno fatte subito". E ancora: "Sarebbe bene che lei si abituasse al confronto – ha dichiarato Pietro Grasso rivolgendosi a Travaglio – avere un contraddittorio è una regola di civiltà". Secondo Grasso, durante la trasmissione tv nessuno ha cercato di difendere il presidente del Senato dalle "accuse infamanti" che gli avrebbe rivolto il giornalista. Travaglio ha poi replicato dicendo: "Presidente, lei permetterà che ci sia almeno uno che la critica, visto che giornali e televisioni li ha tutti dalla sua parte e suonano il violino per lei".

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