Meno stress e impatto positivo sulla società: il volontariato d’impresa riscrive il mondo del lavoro

Lo hanno già capito le aziende più lungimiranti: dare la possibilità ai dipendenti di fare del bene, fa bene proprio a tutti. Con il volontariato d’impresa si rafforzano i rapporti tra colleghi, si aumentano le proprie competenze e si torna in ufficio più motivati. É questo il futuro del lavoro che sognano i millennial?
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In una società che corre sempre più veloce il tempo sembra non bastare mai. Ci dividiamo tra lavoro, famiglia e l'esigenza di avere anche dei momenti solo per noi, liberi da tutto. E il volontariato? Incredibilmente una delle attività che più fa del bene – a noi e agli altri – non trova facilmente spazio nella routine. Eppure il terzo settore avrebbe bisogno di competenze specializzate, così come i lavoratori (specialmente i più giovani) sentono sempre di più il bisogno di tempo per riconnettersi con la comunità. Il volontariato d'impresa nasce con questa intuizione, semplice ma non banale, che di fatto si ripercuote positivamente su tutti i player coinvolti.

D'altronde per le aziende è un modo per incentivare il team building e stimolare i dipendenti, in particolare in questo periodo storico in cui il benessere dei lavoratori è un tema caldo; mentre per questi ultimi è un'occasione per aprire gli orizzonti oltre la propria scrivania. Così si riduce il carico mentale diminuendo lo stress e al tempo stesso si sviluppano nuove soft skills utili anche a migliorare il proprio curriculum. Uno scenario, insomma, in cui vincono tutti, in special modo le realtà più fragili a cui il volontariato dà supporto. Ma come funziona nel concreto?

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Eni è tra le aziende che ha lanciato il volontariato d'impresa in Italia, con un approccio pragmatico ed efficace: le sue persone potranno scegliere un'associazione con cui collaborare per svolgere delle attività in coerenza con i valori e i principi espressi nel Codice Etico, la mission e la strategia di sostenibilità dell'azienda, e avrà così diritto a un permesso retribuito ad hoc per fare volontariato due giorni per anno solare. Ad oggi Eni ha già attivato accordi con dieci partner, dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus a Terre des Hommes, passando per l'Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM). Le attività previste su tutto il territorio nazionale spaziano infatti dal supporto alle raccolte fondi, alla distribuzione degli alimenti, ma anche per piccoli interventi di manutenzione o art therapy per i pazienti oncologici pediatrici.

Nel lungo periodo il volontariato d'impresa potrebbe davvero rivoluzionare il mondo del lavoro, dando la possibilità ad aziende e dipendenti di essere al centro di un cambiamento tangibile della società. Quella del futuro deve essere una società più inclusiva, che ha al centro il supporto alle persone in difficoltà, così come il tempo libero dei lavoratori, soprattutto quando diventa tempo libero di qualità.

Contenuto pubblicitario a cura di Ciaopeople Studios.
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