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Studente morto a Valencia, il padre crede all’ipotesi del suicidio, la madre no: “Rifate l’autopsia”

I genitori del ventiquattrenne fermano trovato morto nella sua abitazione di Valencia la scorsa domenica sembrano essere in disaccordo circa le cause della morta del figlio. La mamma del ragazzo, infatti, crede sia stato ucciso e chiede all’autorità italiane di rifare l’autopsia, mente il padre crede all’ipotesi del suicidio.
A cura di C. M.
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Giacomo Nicolai (Facebook).
Giacomo Nicolai (Facebook).

Domenica 19 marzo il ventiquattrenne Giacomo Nicolai è stato trovato morto, con un coltello conficcato nel petto, nella sua casa di Valencia, dove da qualche mese abitava per svolgere il programma Erasmus. Lo studente di ingegneria, di origine marchigiana, è stato ritrovato da alcuni amici che, preoccupati per la sua assenza, hanno provato a cercarlo nella sua stanza, trovandolo privo di vita. Le ipotesi al vaglio degli investigatori sono molteplici e al momento sia l'omicidio che il suicidio sono ritenute possibilità plausibili. I genitori del ragazzo sembrano essere in disaccordo su quelle che potrebbero essere state le cause del decesso del figlio: la madre, l'avvocato fermano Erminia Fidanza, non crede infatti all'ipotesi del suicidio, mente il padre la ritiene possibile. "Mio marito è convinto che Giacomo si sia ucciso: io meno. Sul corpo ci sono tre ferite da coltello, inferte con una lama di soli 7 cm: il primo colpo te lo puoi procurare, il secondo già mi pare difficile, ma il terzo…", ha spiegato la madre all'Ansa, di ritorno dalla Spagna.

La signora Fidanza chiede infatti "di rifare l'autopsia in Italia", per fugare ogni dubbio. "La salma arriva domani, ma non so se sarà ‘sdoganata', che brutta parola…già domani", ha dichiarato la donna, aggiungendo di avere il timore che le indagini siano state svolte in maniera troppo "sbrigativa". Il padre di Giacomo, Stefano Nicolai, invita invece i giornalisti a non inseguire dietrologie in quanto, secondo lui, pur non essendo a conoscenza delle motivazioni, il figlio si sarebbe ucciso. "Per noi non c'è alcun giallo da alimentare, né questioni da porre o chiarezze da chiedere", ha dichiarato Nicolai in un'intervista al Corriere Adriatico. "La polizia, il magistrato, tutti coloro che hanno indagato in queste ore sulla tragica morte di mio figlio, purtroppo, ci hanno raccontato come sono andate le cose e non ci sono dubbi o incongruenze, o elementi che possano far pensare ad altro rispetto alla tesi del suicidio. Vi prego, non aggiungente dolore ad altro dolore. Mio figlio non c'è più. Non so perché l'abbia fatto, non ha scritto nulla per spiegare. Chissà, forse la lontananza da casa, la solitudine, non lo so. So solo che nessuno me lo riporterà indietro".

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