315 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Strage Santhià, Lorenzo Manavella fermato per omicidio e rapina

L’uomo venticinquenne, secondo una prima ricostruzione, avrebbe confessato il proprio omicidio alla Polizia ferroviaria di Venezia per evitare l’arresto a Vercelli, dove è stato ricondotto nella notte tra venerdì e sabato.
A cura di Redazione
315 CONDIVISIONI
Lorenzo Manavella
Lorenzo Manavella

UPDATE – Lorenzo Manavella accusato di omicidio e rapina, avrebbe ucciso sotto l’effetto di droghe. Lorenzo Manavella è stato accusato di omicidio pluriaggravato e rapina aggravata. Il giovane, che si era costituito ieri sera alla Polizia ferroviaria di Venezia, era stato trasferito nelle notte a Vercelli dove per l'intera mattinata è stato ascoltato dai magistrati della Procura davanti ai quali avrebbe nuovamente ammesso le proprie responsabilità. L’interrogatorio, da quanto si apprende, è durato oltre sette ore. Lorenzo Manavella avrebbe raccontato di aver perso la testa. Il giovane avrebbe ucciso i nonni e la zia mentre era sotto l’effetto di droghe. Ora si attende la convalida del provvedimento da parte del gip. Intanto le indagini proseguono per “meglio comprendere la dinamica del delitto e le ragioni dell'impulso omicida ricollegabile all'utilizzo di sostanze ad azione stupefacente”. Per quanto riguarda la dinamica del triplice omicidio, il ragazzo avrebbe colpito i nonni Tullio e Pina e la zia Patrizia sia con un corpo contundente, sia con un coltello. Le tre vittime erano in pigiama.

Lorenzo Manavella, il ventiquattrenne che ha confessato di essere il responsabile della strage di Vercelli, nella nottata tra venerdì 16 e sabato 17 maggio è stato trasferito da Venezia alla città del Piemonte. L'uomo, secondo una prima ricostruzione, aveva raggiunto il capoluogo veneto perché intenzionato a confessare il triplice omicidio a Venezia e non a Vercelli. Presso il binario 14 della stazione di Santa Lucia di Venezia l'uomo, in stato confusionale e sporco di sangue, avrebbe fermato alcuni agenti della Polizia ferroviaria per confessare l'uccisione dei nonni e della zia. In mattinata, mentre proseguono le indagini nella casa di Santhià, i sostituti procuratori Roberta Brera e Francesco Alvino hanno interrogato Lorenzo Manavella.

Da subito i primi sospetti sono ricaduti sul nipote. Tullio Manavella e Tina Bono, entrambi di ottant'anni, e la figlia cinquantaseienne Patrizia Manavella sono stati trovati morti alle 9 del mattino di venerdì nella propria villetta a Santhià, in provincia di Vercelli. A rinvenire i corpi è stata la badante, che ha avvertito le forze dell'ordine. Nella casa vicino a quella dei coniugi abitava il nipote Lorenzo con il padre Gianluca Manavella. La polizia, non trovando il giovane in casa, aveva subito direzionato le indagini sul venticinquenne.

315 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views