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Che cos’è il Kombucha, l’alternativa alle bevande zuccherate e gassate: benefici e controindicazioni

Il kombucha è una bevanda di origine cinese che rappresenta un’ottima alternativa a quelle industriali. Abbiamo parlato insieme ad un esperto delle sue proprietà benefiche e delle sue controindicazioni.
Intervista a Dott. Manuele Biazzo
Direttore scientifico del Centro Toscano Microbiota
A cura di Elisa Capitani
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Negli ultimi anni il kombucha, che appartiene a quella famiglia di fermentati importantissima per il nostro microbiota intestinale, è diventato una delle bevande più amate da chi cerca alternative salutari alle bibite gassate e zuccherate. Si tratta di una bevanda fermentata a base di tè originaria della Cina che viene preparata a partire da un infuso di tè sul quale viene aggiunta una coltura chiamata Scoby (acronimo di Symbiotic Culture of Bacteria and Yeast), cioè una coltura simbiotica di batteri e lieviti. Abbiamo parlato insieme al Dott. Manuele Biazzo, Direttore scientifico del Centro Toscano Microbiota, per comprendere i benefici e le controindicazioni di questo infuso.

I benefici e i nutrienti principali del kombucha

Durante il processo di fermentazione del kombucha, che ricorda quello del kefir, avvengono trasformazioni alcoliche e lattiche che danno vita a una bevanda frizzante, dal gusto caratteristico e con significative proprietà benefiche. In primo luogo, spiega il dott. Biazzo, il kombucha è un importante alleato del benessere intestinale, grazie alla sua ricchezza di polifenoli derivati dal tè, vitamine del gruppo B e acidi organici prodotti dalla fermentazione. Infatti, il consumo regolare di questa bevanda favorisce modifiche positive nel microbiota: rispetto ad altri fermentati come il kimchi, che aumentano la diversità microbica, il kombucha sembra sostenere in particolare i batteri ad azione antinfiammatoria. Tra questi spicca l’Akkermansia muciniphila, un microrganismo oggi considerato così prezioso da essere venduto anche come probiotico.

Come integrarlo nella dieta

Il kombucha può essere consumato regolarmente, anche tutti i giorni, come alternativa più salutare rispetto alle bibite industriali zuccherate, spiega l'esperto. Il suo contenuto alcolico è minimo, quindi non può sostituire un bicchiere di vino, ma si colloca bene nella categoria delle “bevande funzionali", capaci di unire gusto e benefici. Da tenere presente, però, che esistono differenze importanti tra il kombucha artigianale e quello confezionato: nei prodotti industriali spesso si procede alla pastorizzazione per motivi di sicurezza, e questo elimina la componente di microrganismi vivi, pur mantenendo parte delle sostanze benefiche. Nel kombucha crudo e non pastorizzato, invece, i probiotici restano attivi.

Le controindicazioni del kombucha

Nonostante i suoi vantaggi, il kombucha non è adatto a tutti. Contenendo tè, apporta caffeina e piccole quantità di alcol, seppur minime. Le vere cautele riguardano chi ha difese immunitarie basse, come pazienti oncologici o con HIV: in questi casi è meglio evitare il kombucha crudo e, se lo si desidera, optare per quello pastorizzato. Per la maggior parte delle persone, invece, non esistono particolari controindicazioni.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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