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Lazkano sospettato di doping dopo una misteriosa lunga malattia: la Red Bull BORA lo licenzia in tronco

La notizia della sospensione del giovanissimo talento spagnolo Oier Lazkano da parte dell’UCI per “continue anomalie sul passaporto biologico” ha aperto il fianco a forti sospetti sulle reali condizioni del 25enne. La Red Bulla BORA, che lo ha licenziato in tronco, lo aveva già tolto dalle corse in aprile sostenendo una “misteriosa” malattia inficiante.
A cura di Alessio Pediglieri
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Si conclude nel peggiore dei modi il 2025 per il giovane talento del ciclismo spagnolo Oier Lazkano: è arrivata la sospensione ufficiale da parte dell'UCI per continue anomalie nel passaporto biologico dell'atleta sugli anni 2022, 2023 e 2024. Dopo una stagione disastrosa, in cui il 25enne ha deluso su tutti i fronti dopo il salto di qualità nel professionismo con l'ingaggio nel colosso World Tour della Red Bull BORA hansgrohe, che, davanti alla decisione dell'Unione Ciclistica Internazionale non ha perso tempo per rescinderne il contratto. Ma restano forti dubbi che molto si sapesse da tempo: Lazkano non gareggia già più da aprile e il Team si è sempre rifiutato di spiegarne il motivo, adducendo ad una "misteriosa" malattia. 

La decisione ufficiale dell'UCI su Oier Lazkano: sospensione per irregolarità inspiegabili

La sospensione non è squalifica, non c'è alcuna accusa di doping o irregolarità accertata, ma è più di un semplice indizio: l'UCI ha confermato nella giornata di giovedì 30 ottobre la scelta ufficiale di sospendere in attesa di giudizio il 25enne spagnolo Oier Lozano "per anomalie inspiegabili nel suo Passaporto Biologico dell'Atleta per gli anni 2022, 2023 e 2024. L'UCI non rilascerà ulteriori commenti mentre il processo è in corso" che ha portato allo stop del ciclista, al momento a tempo indeterminato, da tutte le competizioni.

La nota ufficiale dell’UCI sulla sospensione di Lazkano per sospetto doping
La nota ufficiale dell’UCI sulla sospensione di Lazkano per sospetto doping

Oier Lazkano sospeso e lasciato a piedi dalla Red Bull BORA: licenziato in tronco

Anche se appena ingaggiato, nel 2024, e con la convinzione che potesse rappresentare il futuro del Team, davanti alla decisione dell'UCI, la Red Bull BORA hangrove ha deciso per la risoluzione immediata del contratto con il giovane spagnolo. Un portavoce ha confermato la dura decisione di interrompere il rapporto di lavoro che valeva fino al 2027: "Confermiamo che Oier Lazkano non farà più parte del nostro team. Questa decisione segue la sospensione provvisoria da parte dell'UCI."

Che cos'è il Passaporto biologico utilizzato nel ciclismo professionistico contro il doping

Il Passaporto Biologico dell'Atleta (ABP) è un registro elettronico individuale che raccoglie i risultati di tutti i campioni e i test eseguiti su un ciclista al fine di poter rilevare eventuali alterazioni fisiologiche che potrebbero indicare l'uso di metodi o sostanze proibite, anche in assenza di un test positivo diretto, riconducibili al doping. La gestione spetta all'Agenzia Internazionale per i Test (ITA), un'entità indipendente a cui l'UCI e svolto in collaborazione con l'Unità di Gestione Passaporti Atleti (APMU) di Losanna, associata al laboratorio accreditato dall'Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) nella stessa città.

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I problemi di Lazkano e la strana malattia: "La sua condizione non gli consente competitività"

La notizia della sospensione di Lazkano apre a nuove ombre sulle reali condizioni fisiche del ciclista che da inizio anno ha fallito tutti gli appuntamenti cui è stato chiamato. L'ultima apparizione ufficiale risale allo scorso 13 aprile, con un deludente 117° posto alla Paris-Roubaix. Prima e dopo solo "comparsate" incolore senza alcuna reale motivazione. La stessa BORA aveva evitato commenti sulle pessime prestazioni di Lazkano, togliendolo dalle competizioni senza alcuna dichiarazione ufficiale sui motivi mentre lo spagnolo si era tolto anche dai social rendendo i profili "privati". In aggiunta, lo stesso Lazkano aveva precedentemente paventato una "malattia" di inizio anno che lo aveva limitato nelle uscite primaverili alle classiche, confermata dal direttore sportivo Heinrich Haussler: "Oier non è stato bene e poi si è ammalato di nuovo. Quindi è andato al ritiro in altura e si è ammalato ancora. La sua condizione non gli consente per essere competitivo nelle classiche". Di fronte all'attuale epilogo, i sospetti restano altri.

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