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Covid 19

Coronavirus, secondo caso in Bundesliga: positivo un giocatore dell’Hertha Berlino

L’Hertha Berlino in un comunicato ufficiale ha annunciato che un proprio calciatore è risultato positivo al COVID-19. Il club biancoblu ha preferito non rivelare il nome del contagiato, spiegando che squadra, staff tecnico, addetti ai lavori e dirigenti osserveranno a partire da oggi una quarantena di 14 giorni.
A cura di Marco Beltrami
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Secondo caso di positività al Coronavirus in Bundesliga, il massimo campionato di calcio tedesco. Dopo Luca Kilian del Paderborn, l'Hertha Berlino in un comunicato ufficiale ha annunciato che un proprio calciatore è risultato positivo al COVID-19. Il club biancoblu ha preferito non rivelare il nome del contagiato, spiegando che squadra, staff tecnico, addetti ai lavori e dirigenti osserveranno a partire da oggi una quarantena di 14 giorni

Bundesliga, calciatore dell'Hertha positivo al Coronavirus

Dopo Luca Kilian del Paderborn, nuovo caso di positività al Coronavirus in Bundesliga (in precedenza nella serie B tedesca erano risultati contagiati due calciatori dell'Hannover e uno del Norimberga). L'Hertha Berlino ha annunciato che uno dei giocatori della prima squadra è risultato positivo ai test sul COVID-19. Una situazione che ha spinto il club a mettere in quarantena tutti i suoi tesserati per 14 giorni. Queste le parole riportate nella nota: "Il giocatore si è lamentato dei soliti sintomi e lo abbiamo immediatamente separato dal gruppo. Un test ha quindi prodotto un risultato positivo per il virus. Tutti i giocatori della nostra squadra ora devono rimanere a casa per le prossime due settimane, che include anche un piano di allenamento individuale lontano da casa. Ora vedremo se ci sono altri casi".

L'Herta Berlino invita tutti alla calma, situazione sotto controllo

L'ex calciatore e attuale dirigente dell'Hertha Berlino, Michael Preetz ha invitato tutti alla calma sottolineando che la situazione all'interno del club è sotto controllo: "Con uno sviluppo così rapido nel numero di casi, era prevedibile che prima o poi il virus raggiungesse anche il team. La cosa più importante è che ora tutti rispettino le regole. Dobbiamo accettare la situazione come è ora. Fino ad allora, i ragazzi possono solo svolgere un programma di stabilizzazione giornaliero a casa, che i nostri preparatori atletici hanno dato loro".

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