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Paolo Banchero alla conquista della NBA, un campione lo incorona: “È un vincente”

Nell’ultimo episodio del suo podcast, Draymond Green ha speso parole a miele per la prima scelta del draft 2022 degli Orlando Magic.
A cura di Luca Mazzella
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"Spero che la franchigia sia pronta per lui, perché Paolo Banchero è un vincente". Parole e musica di un 4 volte campione NBA come Draymond Green nell'ultimo episodio del suo podcast "The Draymond Green Show". Il giocatore dei Golden State Warriors, che ha firmato quest'anno un contratto con ESPN in qualità di analista visto il suo livello di comprensione del gioco e la sua capacità di spiegare in maniera pratica concetti di campo che spesso sfuggono agli occhi dei tifosi, non è di certo il primo e non sarà l'ultimo ad elogiare il ragazzo nativo di Seattle e scelto all'ultimo draft NBA dagli Orlando Magic. Il tuttofare di Steve Kerr, vero barometro della squadra che ha battuto per 4-2 i Boston Celtics nelle ultime Finals, non ha esitato a definire Banchero un vincente, anche solo per quanto mostrato nelle partite di Summer League giocate, prima che Orlando decidesse di non utilizzarlo più e rimandare quindi alla pre-season e all'inizio ufficiale della stagione NBA per vederlo nuovamente in campo. La prima scelta ha apprezzato l'endorsement e ripostato il video in questione con ringraziamento annesso.

"Orlando deve farsi trovare pronta"

Nella sua analisi, Draymond Green si è soffermato sul gioco del prossimo giocatore della Nazionale italiana, che a suo dire sin dall'atteggiamento e ben oltre i canestri segnati denota la voglia di vincere e di competere del classe 2002, sempre in prima linea nel confrontarsi con i compagni e nel dare i giusti consigli a chi è in campo, senza sottrarsi alla responsabilità di giocare i possessi più importanti nei finali di partita. "Mi chiedo quando è stata l'ultima volta che abbiamo visto Orlando competere così, e spero che la franchigia sia pronta per un giocatore del genere, perché si capisce che è un vincente, che è uno che ci tiene. Stava giocando la Summer League come fossero le Finals NBA, con quel tipo di intensità. Questo è quello che contraddistingue un vincente e confido solo nel fatto che i Magic si facciano trovare pronti". Facile a dirsi, meno a farsi in realtà. Orlando ha sì scelto il giocatore forse più pronto di tutti rispetto ai prospetti Holmgren e Smith, seconda e terza scelta, ma questo non vuol dire che la squadra sia già oggi in grado di vincere e soprattutto che abbia sin da quest'anno l'obiettivo di puntare alla post-season, visto che come ogni processo di rebuilding sarà focale affiancare a Banchero un altro validissimo giocatore di talento almeno dal prossimo draft, per poi identificare i pilastri a cui affidare la ricostruzione tecnica della franchigia dopo anni nel limbo della mediocrità.

Il compromesso tra crescita, ricostruzione e tanking

Se farsi trovare pronti vuol dire quindi, da subito, sposare l'atteggiamento vincente di Banchero e provare la difficile scalata verso una posizione play-in, non è detto che questa sia la strada giusta da seguire nell'immediato. Orlando deve essere in grado di far esprimere l'azzurro al massimo del suo potenziale, mettendolo nelle condizioni tattiche ideali per crescere, e soprattutto capendo quali giocatori dell'attuale roster si sposeranno bene con il suo basket, la sua capacità di passare la palla, la sua dimensione interna e quella perimetrale visto il grande lavoro estivo fatto sul tiro. Seguire tutti questi step renderà certamente la franchigia pronta ad aggiungere altri tasselli funzionali e accelerare il processo di crescita e di trasformazione in qualcosa di più di un semplice team giovane in ripartenza. È quello l'atteggiamento che Green si auspica di vedere, a prescindere dalle vittorie. Anche se, probabilmente, convincere uno come Banchero ad accettare il "tanking", anche quello meglio pianificato e distruttivo di tutti (perdere sistematicamente per accumulare scelte non è sempre la strada migliore, basti pensare ai Philadelphia 76ers del "The Process" di cui è rimasto solo) non sarà la cosa più semplice di tutte.

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