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Sinisa Mihajlovic morto a 53 anni di leucemia

Anche il basket piange Mihajlovic: da Bologna a Belgrado il commovente ultimo saluto in Eurolega

Attimi da brividi nei Palazzetti di Bologna e Belgrado dove, in contemporanea si è celebrato l’ultimo saluto a Sinisa Mihajlovic. Da parte di due città simbolo della sua storia di sportivo e di uomo.
A cura di Alessio Pediglieri
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Anche il mondo del basket si è voluto fermare in onore di Sinisa Mihajlovic, regalandogli un ultimo, doveroso e sentito tributo. Scomparso nel pomeriggio a 53 anni a causa della leucemia mieloide, l'ex centrocampista e allenatore serbo ha lasciato un vuoto enorme non solo nel mondo del calcio ma in tutto lo sport. Così, Bologna e Belgrado all'unisono hanno voluto celebrarlo poco prima di scendere sul parquet per i rispettivi match di Eurolega di basket.

Momenti da brividi, andati in diretta TV in contemporanea e che hanno fermato per 60 secondi il tempo. Sul parquet di Bologna così come nel Palazzetto di Belgrado, dove la Virtus e il Partizan avrebbero di lì a poco iniziato le rispettive sfide a Efes e Maccabi per la 14a giornata di Euroleague si è osservato il minuto di silenzio e di cordoglio spezzato dagli applausi del pubblico che ha celebrato un'ultima volta Mihajlovic.

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La "sua" Bologna, la città che gli aveva regalato l'onore più grande, la cittadinanza onoraria, di cui Sinisa Mihajlovic ne andava orgoglioso e fiero, un omaggio che ha campeggiato per mesi sui suoi profili ufficiali, come ultimo post fino al giorno della sua scomparsa: "Sono onorato e molto commosso di ricevere questo prestigioso riconoscimento" aveva scritto nel novembre 2021, "Il riconoscimento di oggi ha come riferimento la gestione della malattia… Questo riconoscimento lo dedico alla mia famiglia, a mia moglie, ai medici e al personale sanitario, agli amici, al Bologna Fc 1909, al mio staff e ai miei calciatori. Lo dedico infine, ma non per ultimo, alla città di Bologna e ai Bolognesi tutti".

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Un legame con la città felsinea che si era proteso ben oltre il semplice connubio legato alla professione e al ruolo di allenatore del Bologna: per Mihajlovic e i bolognesi c'era qualcosa di più, che era andato ben oltre e che ancora una volta si è voluto palesare altrettanto indissolubile nella serata di venerdì 16 dicembre, a poche ore dalla notizia della sua scomparsa. La Segafredo Arena, casa della Virtus, ha omaggiato l'allenatore serbo con un minuto di silenzio interrotto da applausi commossi da parte del pubblico presente. In un ultimo atto d'affetto totale, con i tifosi che hanno esposto anche uno striscione che ha racchiuso lo speciale legame con Mihajlovic: "Dalla città per la quale hai lottato non verrai mai dimenticato…Ciao Sinisa!"

Quasi in contemporanea a circa 900 chilometri di distanza, una scena altrettanto suggestiva ed emozionante si andava consumando in un'altra città "simbolo" per Sinisa Mihajlovic, Belgrado la capitale della sua Serbia che oggi lo ha ricordato su tutti i principali media. A Belgrado, nel 1991 con la maglia della Stella Rossa conquistò la Coppa dei Campioni oltre alla Coppa Intercontinentale (e due campionati nazionali), che furono trampolino di lancio della sua carriera stellare nel calcio internazionale.

E a Belgrado lo legò lo stesso legame come a Bologna, che superò le semplici barriere sportive entrando nei cuori della gente. La stessa città che venerdì sera, prima del fischio della palla a due in Eurolega tra Partizan e Efes, si è alzata in piedi e ha applaudito Sinisa Mihajlovic, a dimostrazione di un legame che nemmeno la morte riuscirà a recidere con un uomo di sport e di vita come pochi.

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