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Oscar Pistorius resta in carcere, negata la libertà condizionata: se ne riparlerà tra un anno

Oscar Pistorius in arresto dal 2016 per l’assassinio della sua fidanzata Reeva Steenkamp avvenuto nel 2013 resterà in prigione: il Tribunale ha negato la libertà condizionata. La famiglia della ragazza si era opposta con tutte le proprie forze al rilascio.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Tribunale di Pretoria ha negato la libertà condizionata a Oscar Pistorius che aveva fatto domanda dopo 10 anni trascorsi dall'omicidio di Reeva Steenkamp, avvenuto nella sua casa nel 2013 per il quale è stato arrestato nel 2016 per una pena di 13 anni e sei mesi. Si potrà riprendere in considerazione una sua nuova richiesta solamente fra tra un anno. La famiglia Steenkamp ha confermato la decisione del tribunale, manifestando tuta la propria soddisfazione: "Non gli crediamo" ha commentato subito l'avvocato difensore dei genitori di Reeva. "Finché non sconterà fino in fondo la sua pena non si potrà dire che sia riabilitato. Per loro la morte della figlia è sì una condanna a vita".

Pistorius, che ora ha 36 anni, continuerà dunque la sua pena in prigione con il comitato per la libertà vigilata che ha confermato di ritornare ad esaminare nuovamente la domanda di scarcerazione non prima di altro anno, nell'agosto del 2024. La motivazione che ha negato la scarcerazione è che Pistorius non ha scontato il periodo minimo di detenzione stabilito dalla Corte Suprema d'Appello. Attualmente è in carcere da 7 anni e non è stato considerato riabilitato, anche se in molti avrebbero scommesso sul buon esito della sua richiesta per l'esemplare condotta in carcere fino ad oggi.

L'ex campione paraolimpico era stato arrestato nel 2016 a seguito dell'omicidio a colpi di arma da fuoco della fidanzata Reeva nel 2013
L'ex campione paraolimpico era stato arrestato nel 2016 a seguito dell'omicidio a colpi di arma da fuoco della fidanzata Reeva nel 2013

Pistorius ha sempre sostenuto che la morte di Reeva avvenne per un incidente, senza una sua reale volontà: in quella notte di San Valentino 2013, l'ex campione paralimpico credette di sparare ad un intruso, non alla propria fidanzata. Una versione che Pistorius ha sempre sostenuto, dichiarandosi non colpevole ma che la famiglia Steenkamp ha sempre rifiutato di credere.

I genitori di Reeva si sono infatti subito opposti a qualsiasi richiesta di rilascio sulla parola, chiedendo lo sconto totale della pena. Tania Koen, l'avvocato della famiglia Steenkamp, pochi istanti dopo la decisione di trattenere Pistorius agli arresti nel carcere di Atteridgeville almeno per altri 16 mesi, ​​ha detto che la madre di Reeva, la signora ​​June era euforica per la decisione.

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