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È morto Sergio Ottolina, primatista europeo nei 200 metri: aveva 80 anni, atletica in lutto

Lutto nel mondo dell’atletica: a 80 anni è morto Sergio Ottolina, velocista italiano che nel 1964 stabilì il record europeo dei 200 piani con 20”4.
A cura di Vito Lamorte
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È morto Sergio Ottolina, ex velocista italiano finalista ai Giochi Olimpici di Tokyo del 1964 ed ex detentore del record europeo dei 200 metri. Aveva 80 anni. Lutto nel mondo dell'atletica e dello sport italiano.

Il velocista che ha scritto la storia dell'atletica italiana era nato nel 1942 a Lentate sul Seveso, in Brianza, e aveva festeggiato gli 80 anni lo scorso novembre. Ottolina è stato due volte campione italiano dei 100 metri (nel ’63 e nel ’64), vincitore di un bronzo agli Europei del '62 nei 200, in campo internazionale stabilì con il tempo di 20.4 il record europeo nei 200 nel ’64 a Saarbrucken, migliorando il primato che era valso la medaglia d’oro ai Giochi di Roma a Livio Berruti. Proprio quest'ultimo è stato suo rivale e compagno di staffetta.

A Tokyo nel '64 si classificò all'ottavo posto nei 200 e piazzò un settimo nella staffetta 4×100 mentre a Città del Messico colse due settimi posti nella 4×100 e nella 4×400, fermandosi alle batteria nei 400 metri.

La rivalità Berruti-Ottolina fu quella che si prese la scena in quegli anni: Livio era riservato e veniva chiamato “chierichetto” mentre Sergio era stravagante, estroverso.

Il 21 giugno 1964 a Saarbrücken, in Germania, fissò un nuovo record europeo, con il tempo di 20″4, migliorando il primato precedente (20″5) che era stato stabilito da Livio Berruti nella mitica finale dei 200 all'Olimpiade di Roma del 1960. Ottolina aveva già vinto la medaglia di bronzo agli Europei di Belgrado del 1962.

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Un incidente stradale costrinse il velocista lombardo a chiudere la carriera prima dei Giochi di Monaco 1972 e si diede al bob, raggiungendo il podio a squadre ai campionati italiani 1976.

Il Consiglio Regionale FIDAL Lombardia e il presidente Gianni Mauri ha voluto ricordalo così: "Perdiamo un grandissimo atleta e un grandissimo uomo  orgoglio ed amico dei tanti che hanno gareggiato con lui apprezzandone la sua personalita' e il suo estro. Caro Sergio ci mancherai tantissimo".

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