Chi era Felix Baumgartner, mito degli sport estremi morto mentre volava in parapendio: i suoi folli record

Felix Baumgartner è morto a 56 anni mentre volava in parapendio a Porto Sant'Elpidio, nelle Marche. Il pioniere austriaco degli sport estremi, noto in tutto il mondo per aver compiuto nel 2012 il salto dalla stratosfera superando la velocità del suono in caduta libera, è stato colpito da un malore durante il volo. È precipitato nella piscina di una struttura turistica, urtando anche una ragazza che ha riportato ferite non gravi. Inutile l'intervento dell'elisoccorso: l'atleta era già in arresto cardiaco al momento dell'impatto. Era in vacanza in Italia, come confermato da alcuni post pubblicati sui social pochi giorni prima della tragedia.
Nato a Salisburgo il 20 aprile 1969, Baumgartner aveva trovato nell'aria il suo habitat naturale: "Felix sta nell'aria come un pesce sta nell'acqua", dicevano i suoi collaboratori. Dopo gli inizi da paracadutista nell'esercito austriaco, negli anni '90 si era imposto come uno dei massimi esponenti del base jumping, lanciandosi da grattacieli, ponti e monumenti iconici come il Cristo Redentore di Rio e le Petronas Towers di Kuala Lumpur. Nel 2003 attraversò in volo il Canale della Manica con un'ala in fibra di carbonio, impresa preparata per tre anni.

Ma il suo nome è legato soprattutto a una data: 14 ottobre 2012. Quel giorno, nell'ambito del progetto Red Bull Stratos, si lanciò da un pallone aerostatico a 38.969 metri di altitudine sopra il New Mexico. In 4 minuti e 22 secondi di caduta libera, raggiunse 1.357,6 km/h, diventando il primo uomo a superare la velocità del suono senza veicoli. Conquistò tre record mondiali: altezza massima raggiunta da un pallone aerostatico con equipaggio, salto in caduta libera da maggiore altitudine, velocità massima raggiunta in caduta libera.

Il salto fu seguito in diretta da oltre 8 milioni di spettatori su YouTube e ottenne uno share del 59% in Austria. L'impresa non fu solo spettacolare: contribuì alla ricerca aeronautica grazie ai test sulla tuta pressurizzata, simile a quella degli astronauti. Dopo l'apice raggiunto con lo Stratos Jump, Baumgartner annunciò il ritiro dalle imprese mediatiche, ma non abbandonò mai il volo. Nel 2014 partecipò anche alla 24 Ore del Nürburgring con un'Audi R8, chiudendo al nono posto.

La sua figura, spesso al limite, fu anche controversa. Nel 2012 fu condannato per percosse e nel 2016 finì al centro delle polemiche per alcune dichiarazioni sui rifugiati e il sostegno al candidato della destra austriaca Norbert Hofer. Felix Baumgartner ha spinto i confini del possibile nel volo umano. E con lui se ne va una delle ultime leggende capaci di portare l'uomo davvero "sul bordo dello spazio".