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Morto l’attore Billy Miller, l’attore di Febbre d’amore “soffriva di una sindrome maniaco depressiva”

Morto all’età di 43 anni l’attore che aveva lavorato nel cast di General Hospital, Suits e Febbre d’amore. Il suo manager a Variety: “L’attore stava lottando contro una sindrome maniaco depressiva quando è morto”.
A cura di Andrea Parrella
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È morto l'attore Billy Miller,  vincitore del Daytime Emmy di "The Young and the Restless" e "General Hospital". Il decesso è avvenuto ad Austin, in Texas, Miller aveva 43 anni. Il manager di Miller ha confermato la notizia in una dichiarazione rilasciata a Variety quest'oggi, quando l'attore avrebbe compiuto 44 anni: "L'attore stava lottando contro una sindrome maniaco depressiva quando è morto". Non sono tuttavia chiare, al momento, le ragioni che hanno portato al decesso. L'attore, durante la sua infanzia, aveva combattuto contro la coalizione Tarsal, una rara condizione che colpisce la cartilagine delle caviglie.

Miller lascia la madre Patricia, la sorella Megan, il cognato Ronnie, il nipote Grayson e la nipote Charley. Il successo dell'attore è arrivato con il ruolo di Richie Novak dal 2007 al 2008 nella soap opera "All My Children". Miller è poi passato a "Febbre d'amore” per ricoprire il ruolo di Billy Abbott. Ruolo, quest'ultimo, che gli ha consentito di conquistare tre Daytime Emmy, di cui due come miglior attore non protagonista in una serie drammatica e come miglior attore protagonista in una serie drammatica.

La sua uscita dalla soap risale al 2014, prima che entrasse a far parte del cast di "General Hospital", in cui ha interpretato i ruoli di Jason Morgan e Drew Cain in “General Hospital”, recitando come personaggio regolare fino al 2019 e poi unendosi a “Suits” per cinque episodi. Nel corso della carriere ha anche preso parte a progetti come “NCIS”, “The Rookie”, “Truth Be Told”, “Major Crimes”, “CSI: Crime Scene Investigation”, “Castle” e “Enormous”. Ha lavorato anche al servizio di Clint Eastwood nel 2014, nel cast di “American Sniper” e nel film televisivo di Craig Brewer del 2016, “Urban Cowboy”, con Nathalie Kelley.

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