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Massimo Boldi: “Diede 50 milioni in contanti a me e Teo Teocoli, questo era Silvio Berlusconi”

L’attore e comico, incontrato da Fanpage.it subito dopo i funerali del Cavaliere celebrati in Piazza del Duomo a Milano, ha condiviso le sue emozioni e il suo personale ricordo: “Mi disse: ‘Farò una nuova tv, vieni con noi!”. Il regalo alla prima firma del contratto: “50 milioni in contanti a me e Teocoli. Questo era Berlusconi”.
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Silvio Berlusconi raccontato da Massimo Boldi. L'attore e comico, incontrato da Fanpage.it subito dopo i funerali del Cavaliere celebrati in Piazza del Duomo a Milano, ha condiviso le sue emozioni: "Quando sono entrati con il picchetto d'onore con la cassa all'interno del Duomo, è iniziato un applauso che non è finito mai". I suoi inizi e il fondamentale incontro con B.: "Mi disse: "Farò una nuova televisione, vieni con noi". La prima firma sul contratto: "C'eravamo io e Teocoli, scritturati per Drive-In. Alla fine arrivò una magnum di champagne, sciabolata, e disse: ‘Con questi ragazzi, faremo la nuova televisione. Carlo, gli dia 50 milioni'. Questo era Berlusconi, ragazzi".  

Massimo Boldi, che funerale è stato?

Emozionante, straordinario. Poter vedere tutto il Duomo di Milano all'interno pieno, tutti quegli applausi. Quando sono entrati con il picchetto d'onore con la cassa all'interno del Duomo, è iniziato un applauso che non è finito mai, sarà durato un quarto d'ora, venti minuti. È stata un'emozione. Per chi ha avuto a che fare con il Cavalier Berlusconi come me, non è stata una cosa normale.

Chi era per lei Silvio Berlusconi? 

Per me Berlusconi è come un fratello maggiore, lo conobbi alla fine degli anni Settanta. Veniva al Derby Club, che è stata la fabbrica del sorriso, che ha portato i nuovi cabarettisti della nuova generazione. Dopo Jannacci, dopo Gaber, Dario Fo, I Gufi, c'eravamo io, Cochi e Renato, Diego Abatantuono, Giorgio Porcaro, Giorgio Faletti. Lì ho conosciuto Berlusconi. Io facevo uno sketch che era il mubiliè della Brianza, e lui diventava matto a vedermi. Mi disse: "Farò una nuova televisione, vieni con noi". Lui comprò TeleAlto Milanese, io venivo da Antenna3 Lombardia e con Teo Teocoli avevamo fatto uno spettacolo da 40 puntate in una stagione, un successo pazzesco, e con Berlusconi poi abbiamo fatto subito il Drive-In. Tutti ricordi che mi sembra impossibile che siano passati.

Quanto ha influito Silvio Berlusconi nella sua carriera? 

Moltissimo. Direi che Silvio Berlusconi, per me, ha anticipato quello che in una vita non sarebbe riuscito a fare. Dopo la tv con lui, ho cominciato a fare il protagonista al cinema. Però, Silvio è stato per me – ma per tutti quelli che hanno avuto successo a Canale 5 – fondamentale. Con Silvio, però, bisogna mettere anche Aurelio De Laurentiis e Vittorio Cecchi Gori. Questi tre personaggi, con le loro società di produzione, sono stati fondamentali. Posso raccontare una cosa?

Prego.

Quando ho firmato il contratto con Berlusconi, eravamo in via Rovani, nella zona del Parco di Milano, dove lui aveva una villa. C'eravamo io e Teocoli, scritturati in due per fare Drive-In. La cosa divertente fu che eravamo in questa stanza con Antonio Ricci, i segretari suoi amici, Dell'Utri e altre persone, e dopo aver firmato: "Allegria e Champagne". Arrivò una magnum di champagne, sciabolata, e disse: ‘Con questi ragazzi, faremo la nuova televisione. Carlo, dia 50 milioni a questi ragazzi'. Il ragioniere tirò su una valigetta e via: ‘Li fatturiamo settimana prossima'. Son tornato a casa, ho detto a mia moglie, la Marisa (Maria Teresa Selo, ndr) : ‘Chiudi le finestre'. Ho buttato giù sul letto i 25 milioni e lei: ‘Mamma mia!'. Questo era Berlusconi, ragazzi.

È vero che le suggeriva idee e battute sui suoi personaggi? 

Lui era un po' un Fiorello al 100%. Improvvisava sempre, e infatti facevo lo sketch del divano Lillo, e un po' ci metteva del suo. Poi sapeva raccontare le barzellette benissimo.

Condividevate anche la passione per la musica. Lei, d’altronde, nasce batterista. È mai successo, nelle tante occasioni di leggerezza, di ritrovarsi a suonare insieme? 

Suonavo coi gruppi musicali degli anni Sessanta e Settanta, facevamo cose alla Beatles. Io avevo una testa così piena di capelli e avevo anche le basette lunghe fino a qui. Silvio cantava sulle navi. Quello che era bello, che ogni tanto capitava di trovarci in una situazione dove ci divertivamo suonando. Lui cantava sempre le canzoni francesi, le amava tanto. Confalonieri al piano e io suonavo la batteria. Sono stati momenti divertentissimi.

L’abbiamo vista nella giornata della camera ardente rendere omaggio all’esterno della Villa ad Arcore. Perché non l’hanno fatta entrare? 

Non hanno spiegato i motivi. Ero lì col senatore Razzi per dare omaggio al Cavaliere e siamo arrivati davanti al cancello, ma lì le guardie e la polizia ci hanno detto che non hanno dato il permesso di poter entrare a nessuno. Ho preso il telefonino e ho chiamato il segretario di Pier Silvio, il quale mi ha detto: ‘Guarda non si può, ti spiegherò in un altro momento'. E allora siamo andati via. Però c'era tantissima gente fuori villa San Martino e l'abbiamo salutato così.

È stato costretto a cancellare un commento a Giorgia Meloni su Twitter: “Ora tocca a te”. Si era creato un equivoco sul senso di quella frase. Ci spiega come è andata? 

Allora, "Ora tocca a te" l'ho scritto sotto un tweet di Giorgia Meloni dove parlava della scomparsa di Silvio Berlusconi. Quando è andato in rete, certi amici che l'hanno letto mi hanno subito  detto "ma che hai fatto"? Ma vi spiego perché ho fatto questa cosa. Anni fa, Goffredo Fofi con Franca Faldini, l'ultima moglie di Totò, avevano scritto un libro, di cui ora non ricordo bene il titolo, forse "La maschera e l'uomo", e Franca Faldini me lo dedicò scrivendo proprio "adesso tocca a te", intendendo che non essendoci più Totò, ora tocca a te far ridere. Io ho fatto la stessa cosa con Giorgia Meloni, cioè tocca a te continuare a far politica come l'ha fatta Silvio Berlusconi. Fortunatamente ho il numero privato di Giorgia Meloni, mi ha subito risposto dicendo di aver subito capito che era quello il senso. Poi oggi l'ho anche abbracciata insieme ai familiari, dietro al feretro.

Qual è stata la cosa migliore e la cosa peggiore che ha fatto Berlusconi da politico? 

Berlusconi ha avuto la soddisfazione di costruire un partito politico che, come sappiamo, ha dominato la classe politica e il nostro Paese. Le polemiche fanno parte del gioco, ma se il Berlusconi politico ha fatto bene o male, non sta a me dirlo. Di sicuro Berlusconi oggi non c'è più. E che cosa sarà di Forza Italia, questo non lo posso immaginare.

La precisazione di Striscia la Notizia

Riceviamo, dall'ufficio stampa di Striscia la Notizia, una replica all'intervista con Massimo Boldi, che qui pubblichiamo integralmente:

Gentile Gennaro Marco Duello,

Abbiamo letto la sua intervista a Massimo Boldi uscita su Fanpage.it il 15 giugno e realizzata – a quanto scrive – subito dopo i funerali del Cavaliere Silvio Berlusconi.

Nel racconto di Boldi, forse ancora – comprensibilmente – frastornato dall’emozione del momento, ci sono molti punti che non tornano, soprattutto quando racconta del suo ingaggio da parte di Berlusconi per partecipare a Drive In.

Intanto, Boldi partecipò solo ad alcune puntate della prima edizione (1983) di Drive In. Da solo: per vederlo in coppia con Teo Teocoli bisogna attendere la quarta edizione del programma (1986). Nella seconda e terza stagione di Boldi non c’è traccia. Quindi è molto improbabile che sia stato convocato in via Rovani “per fare Drive In”, come dice lui.

Inoltre, a quella riunione, se c’è stata, Antonio Ricci non era presente.

Cordiali saluti

L’Ufficio stampa di Striscia la notizia

(e di quel che resta del Drive In)

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