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Addio a Franco Di Mare, la moglie e la figlia: “Persona eccezionale, metteva a proprio agio chiunque”

A poche ore dalla morte di Franco Di Mare parlano la moglie, Giulia, e la figlia Stella: “Vogliamo continuare la battaglia che ha intrapreso perché la sua malattia sia riconosciuta come professionale”.
A cura di Andrea Parrella
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La morte di Franco Di Mare è avvenuta due giorni fa e i ricordi del giornalista, scomparso all'età di 68 anni, si susseguono attraverso gli aneddoti e le esperienze vissute al suo fianco delle persone a lui più vicine. Sul Corriere della Sera è apparsa un'intervista a Giulia Berdini, la moglie di Franco Di Mare, che ha sposato il giornalista poche ore prima che morisse, coronando un rapporto d'amore nato otto anni fa. "L'ho conosciuto alla sede Rai di Saxa Rubra", racconta Berdini, che lavorava come responsabile catering del bar interno. "Dopo aver scambiato un paio di battute, sempre dandomi del lei, Franco, da buon napoletano, mi ha invitato a mangiare una pizza. Ci siamo andati dieci giorni dopo".

Giulia Berdini racconta che quello con Di Mare "è stato un colpo di fulmine che mai mi sarei aspettato. Quando raccontava qualcosa, Franco aveva un potere magnetico, folgorante. Da allora ogni giorno mi ha insegnato qualcosa. Soprattutto ad ascoltare gli altri. E a moderare l'irruenza a favore dell'attenzione al mondo che mi circonda". Dal canto suo si augura di "aver portato gioia nella sua vita e averlo sostenuto quando ne ha avuto bisogno".

Le parole della figlia Stella: "Portiamo avanti la sua battaglia"

Nelle stesse ore Repubblica ha intervistato la figlia di Di Mare, Stella (qui la storia della sua adozione) che lo ha descritto così: "Papà era una persona eccezionale, talvolta incostante, ma quando c'era, sempre portatore di stimoli ed esperienze uniche. Con il suo entusiasmo sapeva rendere particolari anche momenti normali. Come una gita in barca, mangiando i ricci pescati da lui, mentre ci narrava una storia di mare o, da grande appassionato di cucina, svelava i segreti di una ricetta fatta con amore". Ed ha aggiunto: "Papà sapeva mettere a proprio agio chiunque: per lui esistevano solo le persone, con la loro unicità e la propria ricchezza".

"Portiamo avanti la sua battaglia"

Ora Stella intende "continuare la battaglia che ha intrapreso papà perché la sua malattia sia riconosciuta come professionale, mi sembra il minimo che io possa fare per onorarlo". Il riferimento è a quanto raccontato di recente dal giornalista, che aveva pubblicamente parlato della sua malattia, un mesotelioma, ovvero una forma aggressiva di tumore dovuta all'esposizione all'amianto.

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