Restituita la scorta al Capitano Ultimo, il carabiniere che arrestò Riina

Il Comitato Provinciale di Roma per la Sicurezza ha restituito la scorta al capitano Ultimo – al secolo Sergio De Caprio – l’ufficiale dell’Arma che arrestò il capo della mafia Toto Riina il 15 gennaio del ’93. Gli era stata revocata il 9 gennaio scorso ma la decisione aveva suscitato non poche proteste, anche grazie ad un articolo apparso sul settimanale Panorama. Sulla testa dell'ufficiale dei carabinieri infatti pende una condanna a morte da Cosa Nostra. Nei giorni scorsi Totò Riina è tornato al centro delle cronache grazie alla pubblicazione delle intercettazioni della sua "ora di socialità", che il capo mafia ha trascorso con un boss della Sacra Corona Unita e durante la quale sovente ha minacciato di voler attentare alla vita del pubblico ministero della trattativa stato-mafia Nino Di Matteo.
Sulla decisione di togliere la scorta al capitano Ultimo si era pronunciata anche Rita Dalla Chiesa, figlia del generale Carlo Alberto: "Difendendo Capitano Ultimo è un po' come se difendessi mio padre – ha detto – perché anche a lui stanno facendo quello che fecero con mio padre: cercare di isolarlo non permettendogli neanche di fare carriera e di diventare generale. E’ un uomo libero, libero come mio padre: togliergli la protezione significa condannarlo a morte”. Due giorni fa anche il senatore Aldo Di Biagio aveva presentato un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno affinché sollecitasse un intervento di rettifica della decisione del Comitato.