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A Foligno il raduno dei divorziati e separati che hanno deciso di non fare più sesso

L’evento, che si terrà il 6 agosto, è organizzato da una associazione cattolica e vedrà la presenza di un cardinale e tre vescovi.
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DIVORZIO

Separati e divorziati che hanno deciso di vivere castamente secondo l’insegnamento della Chiesa cattolica si incontreranno dal 6 al 9 agosto prossimi a Foligno in occasione del “convegno nazionale di approfondimento teologico ed esperienziale della grazia sacramentale del matrimonio nella condizione di persone separate.”

L’evento, a cui sono attese decine di persone, è organizzato dall’associazione Fraternità Sposi, che si pone l’obiettivo di “essere e fare luce in favore di coloro che scelgono consapevolmente la fedeltà nella separazione e intendono vivere come sposi per sempre”. Niente sesso, solo castità, per sempre: il fine è quello di testimoniare “con la vita che la fedeltà al sacramento del matrimonio è possibile anche là dove l’amore umano non è più ricambiato”. Se il proprio sposa o la propria sposa non sono più fedeli, il cristiano non smette, però, di essere fedele a Dio.

All’iniziativa prenderanno parte anche un cardinale, monsignor Gualtiero Bassetti, e tre vescovi: monsignor Nazzareno Marconi, che guida la diocesi di Macerata, terrà una relazione sul tema “Il separato fedele alla luce della parola di Dio”; monsignor Giuseppe Zenti, vescovo di Verona, parlerà del “separato fedele alla luce del documento post-sinodale; la lezione di monsignor Francesco Cavina, da Carpi, avrà come titolo “Indissolubilità: dono da vivere e da offrire”. Alle relazioni si alterneranno testimonianze, celebrazioni della santa messa, momenti di preghiera, anche una adorazione sul tema “riconoscere lo sposo Gesù”.

Sono poche le persone che decidono di non aver più rapporti sessuali dopo la fine del proprio matrimonio per seguire i dettami della Chiesa cattolica; d’altra parte, la maggior parte dei cattolici che sono separati o divorziati chiedono di non considerare più peccaminose le loro seconde unioni e di potersi accostare nuovamente alla comunione. Oggi, infatti, il Magistero prevede che i divorziati che si sono risposati possono farlo solo se vivono come fratello e sorella. Negli ultimi due anni, tuttavia, la Chiesa è stata scossa dal dibattito su questi temi, messi al centro di veri e propri scontri tra cardinali e vescovi in ben due sinodi sulla famiglia.

La stessa Amoris Laetitia, esortazione postsinodale di ben 260 pagine che porta la firma di papa Francesco, sembra creare aperture in questo senso. Se è scritto che “le persone divorziate ma non risposate, che spesso sono testimoni della fedeltà matrimoniale, vanno incoraggiate a trovare nell’Eucaristia il cibo che le sostenga nel loro stato”, in altri punti viene chiesto ai sacerdoti di utilizzare il “discernimento” nel trattare le storie di persone con un matrimonio fallito alle spalle. Frasi che hanno fatto scalpore, al punto che ormai si parla di una apertura di papa Francesco ai divorziati, anche se, al momento, il Magistero ufficiale della Chiesa non è cambiato di una virgola.

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