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Siria, l’Onu conferma: “Distrutto il tempio di Bel a Palmira”

Le foto scattate dal satellite confermano che il tempio di Bel, simbolo di Palmira, è stato raso al suolo dallo Stato Islamico.
A cura di Davide Falcioni
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Il tempio di Bel a Palmira, in Siria, è stato distrutto dai miliziani dello Stato Islamico. A confermare quella che si sperava fosse una bufala sono state fonti delle Nazioni Unite, che hanno sfruttato la tecnologia satellitare per controllare se effettivamente il sito archeologico era stato demolito dal'Isis. "Possiamo confermare la distruzione dell'edificio principale del Tempio di Bel e di una fila di colonne nelle immediate vicinanze", ha comunicato l'agenzia Unitar che ha diffuso immagini del tempio prima e dopo la distruzione.

Inizialmente il governo siriano aveva smentito che il tempio fosse stato abbattuto, spiegando che aveva subito dei lievi danneggiamenti. L'Onu tuttavia ha dovuto confermare quello che da mesi era un timore reale. D'altro canto l'Isis controlla Palmira dallo scorso maggio e più volte aveva minacciato la demolizione dei suoi inestimabili siti archeologici. Uno di questi è il tempio babilonese dedicato a Bel (il "signore"), il Giove dei romani, che venne realizzato tra il 32 e il 38 d.C. ed è considerato uno dei monumenti simbolo della città. La sua distruzione fa seguito a quella del tempio di Baalshamin dedicato al dio fenicio delle tempeste.

Mamoun Abdelkarim, responsabile governativo siriano dei musei e delle antichità, aveva comunicato che le colonne avevano retto alle detonazioni: "Le colonne frontali e la struttura interna del tempio non appaiono danneggiati", aveva spiegato Abdulkarim. "Secondo le informazioni che abbiamo ricevuto dalla città, il tempio è ancora in piedi ma la squadra di esperti non può entrare per controllare da vicino". Il funzionario siriano aveva aggiunto che i jihadisti avevano effettivamente provocato un'esplosione nel patio del tempio, ma che data la sua maestosità molto probabilmente il sito aveva retto.

Da mesi a Palmira sono in corso combattimenti tra le forze governative siriane e i miliziani dello Stato Islamico, che finora hanno avuto la meglio e sono stati segnalati in avanzamento anche verso la capitale, Damasco.

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