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Sciopero generale in Grecia: 48 ore di stop contro l’austerity (VIDEO-FOTO)

Quarto sciopero generale dall’inizio dell’anno in Grecia, ancora una volta per dire no alle nuove misure anti-crisi che dovranno essere votate in Parlamento. Paese paralizzato per due giorni, trasporti fermi e uffici chiusi.
A cura di Susanna Picone
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Quarto sciopero generale dall’inizio dell’anno in Grecia, ancora una volta per dire no alle nuove misure anti-crisi che dovranno essere votate in Parlamento. Paese paralizzato per 48 ore, fermi trasporti e uffici chiusi.

Ancora uno sciopero generale nel Paese ellenico, questa volta con uno stop che durerà per 48 ore. È il terzo sciopero delle ultime sei settimane, il quarto dall’inizio dell’anno, dopo che i precedenti sono stati segnati anche da violente proteste e scontri in piazza. I sindacati scioperano contro il piano di austerità che il Governo si appresta a varare: il pacchetto da 18.5 miliardi di euro in tagli e riforme da realizzare entro il 2016 inizia stasera il suo iter in Parlamento e dovrebbe essere approvato per mercoledì. Nelle 48 ore di sciopero restano a terra gli aerei, i traghetti nei porti e i treni nelle stazioni. Scuole, uffici e imprese restano chiuse mentre gli ospedali funzionano solo con il personale d’emergenza. Anche gli avvocati hanno intrapreso uno sciopero che durerà cinque giorni, già iniziato ieri, così come i pubblici ministeri che hanno esteso la protesta fino al 18 novembre. Tutto questo mentre il ministro delle Finanze ha esortato il Parlamento greco ad approvare i tagli per scongiurare il fallimento.

Senza incidenti le manifestazioni in piazza – La polizia si è preparata alla sfilata odierna del popolo greco schierando centinaia di agenti in tenuta antisommossa nel centro di Atene, pronti con gli idranti nel caso di disordini. Le manifestazioni in piazza, in ogni caso, si sono concluse oggi senza incidenti, nella Capitale così come nelle altre città in cui erano stati organizzati dei cortei. Secondo quanto ha riferito l’emittente privata Skai Tv, l’affluenza dei partecipanti alle manifestazioni ad Atene è stata inferiore rispetto ai cortei degli ultimi mesi e gli organizzatori delle manifestazioni avrebbero addossato questa responsabilità ai trasporti pubblici che non avrebbero lasciato in servizio i mezzi necessari per consentire a tutti di recarsi sul luogo del raduno e poi tornare a casa.

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