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Papà stalker si presenta a scuola della figlia: la maestra lo chiude fuori e salva la piccola

Una volta arrivato a scuola, ha iniziato a minacciare la maestra che, con un escamotage, è riuscita a chiuderlo a chiave fuori dall’istituto. Sul posto gli agenti che lo hanno arrestato.
A cura di Beatrice Tominic
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Immagine di repertorio (Fonte: Getty Images)
Immagine di repertorio (Fonte: Getty Images)

Si è presentato a scuola per prendere la figlia e portarla a casa. Ma per lui, un uomo di 41 anni, il appena giorno prima era scattato il divieto di avvicinamento alla bimba e alla ex moglie. La maestra si è rifiutata di affidare la piccola al papà, nonostante le minacce dell'uomo che, incurante del divieto, ha chiamato la ex moglie al telefono. È stata lei ad allertare le forze dell'ordine che sono arrivati davanti all'istituto, una scuola di Guidonia Montecelio, alle porte della capitale.

Sono servite due pattuglie dai vicini commissariati di Tivoli e di San Basilio per bloccare l'ira dell'uomo che ha aggredito anche gli agenti e poi, una volta portato all'interno dell'auto di servizio, ne ha danneggiato i finestrini.

Cosa è successo

"Togliti, è mia figlia", avrebbe detto alla maestra della piccola, minacciandola e spintonandola una volta arrivato a scuola, come riportato dall'edizione locale de il Messaggero. L'insegnante, con una scusa, è riuscita a portare l'uomo fuori dall'istituto. Poi ha chiuso a chiave la porta. "Apri o ti ammazzo", le urlava dall'altra parte del muro.

Poi la decisione di telefonare alla ex moglie nonostante il divieto di avvicinamento scattato poco più di 24 ore prima dalla procura di Tivoli. "Devi venire all'asilo", le ha detto per telefono, sperando potesse farsi aprire e farsi affidare la figlia.

L'intervento degli agenti

Non appena chiusa la telefonata, la donna ha fatto scattare l'allarme. Gli agenti sono arrivati a scuola. Il quarantunenne ha provato a dimenarsi e ha iniziato a picchiare gli agenti, sferrando calci e pugni. I poliziotti sono poi riusciti a farlo entrare in automobile dove, con le mani ammanettate, ha fatto frantumato il finestrino posteriore. Dopo gli accertamenti del caso, l'arresto è stato convalidato dal gip: il quarantunenne è stato trasferito in carcere. Dovrà rispondere di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e di danneggiamento aggravato ai beni dello Stato.

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