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Madonna di Trevignano, come si creano le stimmate fai da te

Dai graffi con ago di siringa a sostanze chimiche più o meno pericolose: il chimico del Cicap Luigi Garlaschelli, che studia i fenomeni paranormali, spiega come ricreare stimmate fai da te attraverso esperimenti in laboratorio.
A cura di Alessia Rabbai
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Maria Giuseppa Scarpulla il 3 marzo 2024 e il chimico Luigi Garlaschelli
Maria Giuseppa Scarpulla il 3 marzo 2024 e il chimico Luigi Garlaschelli
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Di origine "divina", autoprodotte o di natura psichiatrica, riconducibili ad altre malattie o caso estremo di autosuggestione. Quando si parla di fantomatiche stimmate, come ad esempio per Maria Giuseppa Scarpulla meglio nota come Gisella Cardia, la veggente di Trevignano Romano, la maggior parte delle volte si dovrebbe tuttavia come primissima cosa escludere una simulazione. In una precedente intervista di Fanpage.it lo psicologo clinico e psicoterapeuta Armando De Vincentiis ha spiegato infatti come le stimmate possono essere indotte da una dinamica isterico-psicosomatica.

Il professore e chimico Luigi Garlaschelli ha spiegato come storicamente fino ad ora, in condizioni di controllo, non se ne sia mai dimostrata la sovrannaturalità. Garlaschelli, socio emerito del Cicap, il Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze, è uno scienziato dalla lunga carriera accademica, pubblicazioni su riviste internazionali e brevetti. Da anni si interessa allo studio di fenomeni apparentemente paranormali.

"24 ore su 24 con lo stimmatizzato"

"Bisognerebbe verificare come le stimmate compaiono, si evolvono ed eventualmente spariscono – spiega Garlaschelli – Il metodo corretto per esaminarle sarebbe un'osservazione controllata: stare insieme allo stimmatizzato per circa due settimane, senza mai perderlo di vista, neanche per un secondo. Coprire la mano o tutto il braccio in questione con un guscio trasparente che non si può manomettere, per osservare l'evoluzione del fenomeno".

Come ricreare stimmate con graffi o sostanze chimiche

Ci sono vari metodi con i quali ricreare le stimmate in laboratorio. Dimostrazioni scientifiche, spiega Garlaschelli, che servono a mettere in guardia chi valuta questi fenomeni, che tali espedienti esistono e che possono essere utilizzati per ingannare la gente.

"Il primo metodo consiste nel farsi dei piccoli graffi con l'ago sterilizzato di una siringa sul dorso della mano. Il sangue fuoriesce dalle ferite e lo si spalma attorno. Un secondo modo è mettere sulla mano una piccola quantità di una polvere rossa aggiungendo collante e strofinando il tutto sul palmo. Per rendere la stimmata più veritiera basta pungersi un dito e spalmare quel poco sangue che fuoriesce".

Le stimmate si possono creare anche con sostanze chimiche, come ad esempio utilizzando soda caustica concentrata o potassa caustica concentrata, spiega Garlaschelli "applicandone una piccola quantità sulla mano con un cotton fioc. Asciugandosi, la sostanza dopo alcune ore provoca a contatto con la pelle delle piaghe rossastre. Si tratta però di un metodo molto pericoloso, che può provocare dei segni permanenti".

Oppure ancora è possibile ricreare stimmate "con soluzioni incolori di cloruro di ferro e tiocianato di ammonio e unire le mani: si formeranno dal nulla delle macchie rossastre, stimmate che si possono lavare".

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