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Madonna di Trevignano, news su Gisella Cardia

Ex fedele di Gisella che ha dato 122mila euro: “Non posso riprendermi le panche ma rivoglio i soldi”

Fanpage.it ha intervistato l’ex fedele che ha donato 122mila euro all’associazione Madonna di Trevignano sul ricorso al Consiglio di Stato: “Non servirà a nulla, il Comune potrà ordinare la rimozione degli abusi edilizi o acquisire il terreno”.
A cura di Alessia Rabbai
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Luigi Avella, l'ex fedele della veggente di Trevignano Romano, che ha donato volontariamente all'associazione che fa capo al marito 122mila euro è più determinato che mai a riavere indietro i suoi soldi. Una convinzione che sostiene da quando ha preso le distanze da Maria Giuseppa Scarpulla, meglio conosciuta come Gisella Cardia e dalle apparizioni che ormai giudica "false". Fanpage.it lo ha contattato per chiedergli un commento rispetto al fatto che Gisella e Gianni siano ricorsi al Consiglio di Stato a seguito della sentenza del Tar del Lazio. Nei giorni scorsi quest'ultimo ha rigettato il ricorso presentato dall'associazione Madonna di Trevignano, che tramite i suoi legali ha impugnato l'ordinanza del Comune sulla rimozione degli abusi e il ripristino dei luoghi dello scorso 18 aprile.

"Inutile il ricorso al Consiglio di Stato"

"Tutti quanti sanno che il ricorso al Consiglio di Stato che hanno fatto è inutile, perché al 99 per cento confermerà la sentenza del Tar. La stessa cosa è accaduta nel 2021 con il procedimento dell'Ente Parco di Bracciano e Martignano, quando Gisella e suo marito anche in quel frangente hanno perso su entrambi in fronti". Quello che è importante tuttavia, continua l'ex fedele è il fatto che la proposizione del ricorso non sospende gli effetti del provvedimento, per cui il Comune se vuole portare avanti la sua idea entro i 90 giorni dall'emissione dall'ordinanza può chiedere all'associazione di liberare il terreno dei rosari in via Campo delle Rose, altrimenti se non si è verificato il ripristino può acquisire il terreno".

"Se il responso della diocesi sarà negativo, chiederò indietro i miei soldi"

"Giuridicamente non posso chiedere indietro la statua della Madonna, le sessantuno panche e la recinzione da me donate. La mia intenzione è rivendicare i miei 122mila euro quando ci sarà il verdetto della Commissione diocesana, nel caso in cui dirà che a Trevignano ‘non c'è nulla di sovrannaturale', potrò ‘aggredire' il patrimonio dell'associazione. Attualmente non posso chiedere nulla indietro, perché la mia donazione è stata gratuita e la legge non me lo consente. Un esito negativo da parte della diocesi sicuramente non fermerà la veggente, ma si spera che allora i suoi seguaci aprano gli occhi e capiscano che la Madonna non appare a Trevignano. Anche perché in alcuni casi può scattare la scomunica".

La sentenza del Tar non vieta i raduni di preghiera

Gisella Cardia ha detto a Fanpage.it che continuerà a recarsi nel campo ogni 3 del mese, per la recita del rosario e per ricevere, come accade a suo dire, il messaggio mensile, che la Madonna attraverso di lei consegna ai fedeli. E così accadrà anche a luglio. "Toglieremo le panche per i fedeli e le rimetteremo ogni 3 del mese per la recita del rosario, come stabilito dal Tar del Lazio. Terminata la preghiera le rimuoveremo, per poi riposizionarle la volta successiva". La sentenza del Tar infatti, lo ricordiamo, non vieta i raduni di preghiera, in luce al diritto costituzionale alla libertà religiosa.

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