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Renzi: “Italicum è una buona legge elettorale e non vedo maggioranze per cambiarla”

Circa il rischio che “possano vincere altre forze politiche in presenza del ballottaggio”, per il premier “sta dentro il gioco democratico, anche con una legge diversa puoi non vincere e la sinistra ha una certa expertise in questo…”.
A cura di Redazione
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Matteo Renzi in conferenza stampa a Bruxelles

"Quando gli italiani decidono, hanno sempre ragione, quando il popolo vota, ha sempre ragione". Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha parlato in conferenza stampa al vertice Nato a Varsavia del referendum costituzionale di ottobre. "La legge dice che deve essere tra il cinquantesimo e il settantesimo giorno" dalla decisione della Cassazione, ha spiegato rispondendo a una domanda sulla data: "Continuo a dire ottobre perché a naso si va lì, non direi settembre e neanche sotto Natale. Poi mi hanno spiegato che il 30 ottobre si va verso il ponte…". Il referendum, per il presidente del Consiglio, è "cruciale per il futuro del nostro paese".

Il premier ha raccontato che "il primo ministro albanese Edi Rama, che legge i giornali italiani, mi ha chiesto: ‘il referendum sulla legge elettorale quando lo fai?' Il referendum non è sulla legge elettorale, non vedo infuriare grandi polemiche, ma vedo una grandissima discussione sui giornali e anche dei politici che discutono molto più di quello che facciamo noi della legge elettorale, ma il referendum è su altro. Io sento la responsabilità morale di ricordarlo".

"L'Italicum – ha proseguito Renzi – è una buona legge elettorale, l'ho sempre detto. E non essendo su questo il referendum non vedo come si possa continuare a collegarlo al referendum costituzionale. Sulla legge elettorale non apro più bocca, è un tema nella disponibilità del Parlamento. A me pare di non vedere una maggioranza" per una diversa legge elettorale. Circa il rischio che "possano vincere altre forze politiche in presenza del ballottaggio", per il premier "sta dentro il gioco democratico, anche con una legge diversa puoi non vincere e la sinistra ha una certa expertise in questo…".

Poi una battuta sulle banche, per cui "non c'è un problema italiano, ci sono singole situazioni aperte per mille motivi e di conseguenza queste situazioni vengono seguite come doverso che sia da un gioco di squadra che cerca di risolvere problemi prima che accadano". E infine l'estero. Renzi ha fatto sapere l'Italia "contribuirà "all'impegno della Nato con 150 uomini sul fronte orientale". Per quanto riguarda l'Afghanistan, "il governo condivide questo impegno perche' lo ritiene strategico. Tutte le procedure saranno portate all'attenzione del Parlamento, sia in termini economici che di invio e spedizioni di truppe. La richiesta e' mantenere l'impegno attuale, leggermente aumentato in questi mesi dopo il disimpegno della Spagna".

"Per me – ha concluso Renzi – è molto importante ribadire, che l'Italia sia tornata ad avere un ruolo, non è più il malato che va curato. Non ha risolto tutti i problemi, c'e' ancora molto da lavorare e lo stiamo facendo con il sorriso sulle labbra. Quello che è fondamentale è che siamo un grande Paese che viene ringraziato per l'aiuto alla comunita' internazionale".

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