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Processo Mills, Berlusconi condannato a risarcire 50mila euro a Robledo: “Diffamò i pm”

Silvio Berlusconi è stato condannato dal tribunale di Brescia a risarcire 50mila euro al giudice Alfredo Robledo. Una sentenza emessa a luglio ha stabilito che Berlusconi “diffamò i pm” del processo Mills durante una conferenza stampa e poi in un’intervista radiofonica.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è stato condannato dal tribunale civile di Brescia per aver diffamato i pm del processo Mills nel quale era imputato per corruzione in atti giudiziari. Da questa accusa Berlusconi fu prosciolto per prescrizione. La notizia della condanna è stata riportata dal Corriere della Sera, secondo cui l’ex presidente del Consiglio sarebbe stato condannato a pagare 50mila euro al pm Alfredo Robledo, secondo una sentenza emessa nello scorso luglio.

I fatti risalgono al 2006, quando Berlusconi – prima in una conferenza stampa e poi in un’intervista radiofonica – accusò i pm del processo Mills di essersi rifiutati “di fare la giusta rogatoria” alle Bahamas che, a suo dire, li avrebbe sbugiardati. Berlusconi li definì “magistrati indegni che con i soldi degli italiani tramano contro il premier nel pieno della campagna elettorale”. Secondo la giudice Laura Fratta è documentato che la rogatoria venne chiesta, motivo per cui “difetta, pertanto, il presupposto per il legittimo esercizio del diritto di critica”. La giudice dà quindi ragione al pm Alfredo Robledo che fece causa al leader di Forza Italia al contrario di Fabio De Pasquale, il secondo pm che condusse il processo.

Il processo Mills

Berlusconi è stato prosciolto per prescrizione al termine del processo. Il pubblico ministero Fabio De Pasquale aveva chiesto per l’imputato la condanna a cinque anni di reclusione. Gli avvocati difensori dell’ex presidente del Consiglio avevano invece chiesto l’assoluzione perché “il fatto non sussiste”. Nella memoria difensiva inviata da Berlusconi, il leader di Fi parlava di un “capo di imputazione che costituisce un radicale e profondo danneggiamento costruito ad arte dal pubblico ministero”.

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