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Prato: studente di 17 anni perde il dito di una mano durante l’alternanza scuola lavoro

Il giovane stava lavorando in un’officina meccanica di Montemurlo: la punta di un trapano gli ha reciso una falange, che i medici del pronto soccorso non sono poi stati in grado di riattaccare.
A cura di Davide Falcioni
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Erano le dieci di ieri, mercoledì 13 giugno, quando un ragazzo di 17 anni è rimasto ferito ad una mano ed ha perso una falange mentre lavorava in un'azienda di Montemurlo, in provincia di Prato, nell'ambito del progetto di alternanza scuola – lavoro. Il giovane, che frequenta un istituto professionale, stava svolgendo delle mansioni in un'officina meccanica: stando a quanto ricostruito il diciassettenne stava utilizzando un trapano quando la punta del macchinario gli ha toccato il dito anulare sinistro, recidendola di netto. Sul posto è intervenuto il personale del 118 e i tecnici del dipartimento di prevenzione della Asl. Il giovane, che è stato trasportato in ospedale in codice verde, è stato successivamente dimesso anche se è stato impossibile riattaccare la falange.

Emilio Testa, segretario della Fiom di Prato, ha commentato: "Ho parlato con il titolare dell'azienda, che mi ha assicurato che il ragazzo era seguito da un tutor e che aveva le debite protezioni (guanti e occhiali); stiamo comunque cercando di capire l'esatta dinamica dei fatti. Nei prossimi giorni faremo un'assemblea e avremo anche un incontro con i ragazzi della Rete degli studenti Medi per evidenziare ancora una volta quali sono le nostre preoccupazioni sull'alternanza scuola lavoro. Serve maggiore accortezza, le regole vanno rispettate scrupolosamente e ci deve essere sempre qualcuno che segue i ragazzi soprattutto quando si tratta di lavori potenzialmente rischiosi". Per il sindacalista è indispensabile sensibilizzare sia scuole che aziende: "Dobbiamo tutti provare a dare il nostro contributo perché ci siano controlli rigorosissimi. Putroppo sono molti in Italia i casi in cui invece che insegnare un mestiere ai ragazzi, si finisce per lasciarli soli a lavorare senza indicazioni e senza una supervisione".

Non si è fatta attendere la reazione della Rete degli studenti Medi: "Il progetto di alternanza scuola lavoro dovrebbe essere un percorso didattico alternativo e mettere i ragazzi in situazioni pericolose o in condizioni di sostituzione di mano d'opera non fa che accentuare una formazione basata sullo sfruttamento e la precarietà. La sicurezza e la tutela dei lavoratori, e in questo caso degli studenti, deve essere messa al primo posto".

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