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Processo Mediatrade: condannati Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi

Un anno e 2 mesi di carcere per Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri nel processo di appello per il caso Mediatrade.
A cura di Redazione
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La Corte di Appello di Milano, ribaltando la sentenza di primo grado, ha condannato Fedele Confalonieri ePier Silvio Berlusconi per il reato di frode fiscale sul caso Mediatrade. Il reato di frode fiscale è stato addebitato relativamente al solo anno 2007 e riguarda la compravendita dei diritti tv del gruppo Mediaset. Ricordiamo che in primo grado gli imputati erano stati assolti con formula piena, mentre le richieste dei pubblici ministeri in Appello erano state di 3 anni e 4 mesi per Berlusconi e di 3 anni e 2 mesi per Confalonieri.

Nel precisare che la condanna è relativa al solo 2007, i giudici hanno rilevato la prescrizione per l’anno 2006, assolvendo invece gli imputati per l’anno 2008, dal momento che da allora “il fatto non è più previsto dalla legge come reato”. Ora il presidente e l’amministratore delegato di Mediaset, cui sono state riconosciute le attenuanti generiche, dovranno risarcire i danni all’agenzia delle entrate (la cifra esatta deve però ancora essere quantificata).

Sono invece stati assolti il produttore Frank Agrama e altri 5 imputati, per i quali la procura aveva ipotizzato i reati di frode fiscale e riciclaggio di denaro (con richieste dai 5 anni ai due anni e 6 mesi). Ricordiamo che Frank Agrama è stato invece condannato in via definitiva assieme a Silvio Berlusconi nell’altro processo sull’acquisizione dei diritti tv di Mediaset.

In primo grado l’assoluzione degli imputati era stata determinata dal fatto che la loro inattività sul caso "non può essere interpretata come intenzionale e consapevole volontà di beneficiare della falsità derivata nella dichiarazione consolidata per evadere l'imposta di gruppo". E, in particolare, per il Tribunale di Milano, "non risulta che Pier Silvio Berlusconi abbia contribuito alla realizzazione del reato o, se pur consapevole del meccanismo fraudolento in atto nell'acquisizione dei diritti, non abbia impedito che esso comunque si realizzasse al fine di evadere l'imposta".

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