PODCAST

Caso Almasri, cosa dicono le carte dei giudici e quali sono le accuse al governo

Immagine
Audio wave

Segui Nel caso te lo fossi perso.
Ascolta la notizia più importante del giorno.

Immagine

Sono arrivati alla Camera gli atti del tribunale dei ministri sul caso Almasri. Atti in cui si chiede l’autorizzazione a procedere per il sottosegretario Alfredo Mantovano e per i ministri di Interno e Giustizia, Matteo Piantedosi e Carlo Nordio. Una richiesta che quindi non comprende anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che inizialmente era pure indagata.

Ti è piaciuto questo episodio di NEL CASO TE LO FOSSI PERSO?

Del caso Almasri si è parlato spesso. Osama Najeem Almasri è un generale libico, un noto torturatore e trafficante di esseri umani, su cui pendeva un mandato d’arresto della Corte penale internazionale per svariati e terribili crimini di guerra e contro l’umanità. Era stato arrestato lo scorso gennaio a Torino, per poi però essere rilasciato e riaccompagnato a casa comodamente su un volo di Stato.

Ora, le indagini si sono concluse e i giudici hanno ricostruito una versione nettamente in contrasto con quella che ha sempre sostenuto il governo. Cioè che ci fossero stati degli errori procedurali, dei ritardi nelle comunicazioni, e che quindi poi Almasri fosse da espellere dall’Italia in quanto soggetto pericoloso. No, tutte queste scuse per gli inquirenti non stanno in piedi. Invece, sia Nordio che Piantedosi che Mantovano sarebbero stati perfettamente consapevoli del mandato di arresto della Corte penale internazionale e nonostante questo avrebbero agito in un modo completamente illecito e pure irrazionale.

Il primo, cioè Nordio, non dando seguito alle richieste dei giudici dell’Aja. Il secondo, Piantedosi, decretandone l’espulsione. E il terzo, Mantovano, utilizzando un volo dei servizi segreti per riportarlo in Libia. Facendo tutte queste cose, si legge nelle carte del tribunale dei ministri, hanno – e qui cito – “scientemente e volontariamente aiutato il predetto a sottrarsi alle ricerche e alle investigazioni della Corte penale internazionale”.

Insomma, i ministri e il sottosegretario avrebbero aiutato volontariamente Almasri a fuggire in Libia, scampando così al mandato di arresto internazionale.

E perché lo avrebbero fatto? Per evitare delle potenziali rappresaglie da parte dei libici. Nelle carte viene ricostruita la famosa riunione che si è tenuta il 19 gennaio scorso a Palazzo Chigi, subito dopo l’arresto di Almasri. In quell'occasione Giovanni Caravelli. Cioè, il capo dei servizi segreti per l’estero, avrebbe parlato di possibili ritorsioni contro gli italiani che vivevano in Libia o comunque degli interessi italiani. Nello specifico, riguardo allo stabilimento gestito in comproprietà da ENI e dalla National Oil libica a Mellitah.

Eccole qui le vere ragioni per cui, secondo le ricostruzioni dei giudici, i ministri e il sottosegretario avrebbero deciso di scarcerare Almasri e riportarlo in Libia. Il tribunale chiede quindi che vadano a processo e i reati contestati sono diversi. Il primo è quello di favoreggiamento, favoreggiamento alla fuga, per cui il torturatore libico ha evitato l’arresto che invece chiedeva la Corte penale internazionale. Il secondo è quello di peculato, per aver messo a disposizione un aereo di stato per il rimpatrio di Almasri, una cosa assolutamente non dovuta, per cui hanno di fatto pagato i cittadini. E il terzo, che viene imputato esclusivamente a Nordio, è l’omissione degli atti di ufficio, per non aver dato corso al mandato d’arresto emesso dai giudici dell’Aia.

Archiviata invece la posizione di Giorgia Meloni. Non ci sarebbero abbastanza prove per parlare di una sua presunta colpevolezza: la presidente del Consiglio, a quanto emerge da queste carte, non avrebbe avuto un ruolo attivo e decisivo in questa vicenda. Beh, di questo Meloni non è stata affatto contenta.

Se questo contenuto ti è piaciuto, clicca su "segui" per non perderti i prossimi episodi.
Se vuoi accedere ad altri contenuti esclusivi e sostenere il nostro lavoro,
abbonati a Fanpage.it!

Immagine

Segui Nel caso te lo fossi perso.
Ascolta la notizia più importante del giorno.

Immagine

"Nel caso te lo fossi perso" è il Podcast daily per i Sostenitori di Fanpage.it che, ogni giorno, fa il punto sulla notizia più importante del momento, quella da non perdere, per aprire gli occhi sul mondo. L’appuntamento è dal lunedì al venerdì alle 18.00, con la nostra giornalista, Annalisa Girardi.

[Altro]
api url views
Immagine

Segui il podcast Nel caso te lo fossi perso.
Ascolta la notizia più importante del giorno.

Proseguendo dichiari di aver letto e compreso l'informativa privacy