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Incarico di Governo a Matteo Renzi: domani le consultazioni

Il segretario del Partito Democratico alle 10 e 30 salirà al Colle dove riceverà l’incarico dal Presidente della Repubblica.
A cura di Redazione
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Ore 17:00 – Renzi è a Firenze, per quello che potrebbe essere l'ultimo consiglio comunale da Sindaco. Conversando con i giornalisti a proposito della prossima consiliatura fiorentina ha spiegato: "Mancano meno di 100 giorni alle elezioni, ma non c'è nessuna indicazione preventiva. C'è un esercizio straordinario che si chiama democrazia e il centrosinistra non ha paura di confrontarsi con nessuno. Le polemiche di questi giorni a proposito del fatto che si sia già scelto il successore, sono infondate. Scelgono i cittadini, e se in questi anni hanno votato gli uni e non gli altri, allora ci si faccia qualche domanda e qualche riflessione". Dopo aver lasciato Roma in treno, dunque, il premier incaricato ha appreso il risultato positivo che arriva dalla Sardegna, con la vittoria di Pigliaru alle regionali (e la sconfitta del Governatore uscente, il forzista Ugo Cappellacci). A quello che si appresta essere il nuovo Governatore, Renzi dedica un tweet di congratulazioni:

Poche ore prima, aveva commentato la giornata in modo stringato:

Ore 12:05 – Parla Matteo Renzi che, come ormai sua consuetudine, non risponde ad alcuna domanda dei giornalisti ma si limita a leggere una breve nota in cui spiega di aver accettato con riserva l'incarico ricevuto da Napolitano e di avere intenzione di cominciare le consultazioni dalla giornata di domani. Poi qualche passaggio specifico su ciò che lo aspetta nei prossimi giorni, con tanto di elenco e tempistica delle riforme da affrontare nei mesi successivi all'eventuale fiducia concessa dalle Camere:

Ore 11: 55 – Terminato l'incontro, parla Donato Marra: incarico conferito a Matteo Renzi. Come da prassi, Matteo Renzi ha accettato l'incarico "con riserva".

Ore 11:50 – Va avanti ormai da oltre un'ora il colloquio fra Giorgio Napolitano e Matteo Renzi. intanto arriva il commento di Pippo Civati, ancora affidato alle pagine del suo blog:"Renzi ha capito molto bene: se forma un governo politico, deve proprio scegliere se stare con me o con Formigoni. Secondo me, sceglierà Formigoni, ma non è un problema solo per me: è un problema per un sacco di persone che ancora si ritengono ideologiche e di sinistra. E che giustamente non ci stanno". Insomma, con questa maggioranza per Civati davvero cambierebbe poco o nulla, anche con la staffetta Letta – Renzi.

Ore 11:20 – Prosegue il colloquio fra Matteo Renzi e Giorgio Napolitano al Quirinale. Il Sindaco di Firenze è stato accolto dalla contestazione di Fratelli d'Italia, con cori e striscioni che invitavano "a tornare alle urne" senza procedere alla formazione di un nuovo esecutivo, "il terzo non scelto dagli italiani". Nel frattempo arrivano notizie positive dalla Borsa, con il rendimento dei titoli al 3,38% e lo spread sceso anche sotto quota 190 punti base.

Ore 10:30 – Matteo Renzi è arrivato puntuale al Quirinale, fra pochi minuti l'incontro con il Capo dello Stato Giorgio Napolitano.

Ore 10:00 – Comincia ad essere chiara l'agenda del segretario del Partito Democratico che, dopo l'incontro con il Capo dello Stato ed il probabilissimo conferimento dell'incarico pieno per la formazione del nuovo esecutivo, dovrebbe tornare a Firenze per partecipare al consiglio comunale (ricordiamo che nei prossimi giorni Renzi dovrebbe rassegnare le dimissioni da tale carica, dal momento che si tratta di un incarico incompatibile con quello di capo del Governo). Da domani poi cominceranno le consultazioni di Renzi, che verificherà l'appoggio delle altre forze politiche e proverà a mettere nero su bianco la sua nuova squadra, sciogliendo finalmente anche i dubbi più spinosi relativi ai ministeri degli Esteri, dell'Economia e dell'Interno. molto probabilmente a questo punto Renzi potrebbe giurare tra giovedì e venerdì e successivamente recarsi in Parlamento per chiedere la fiducia.

È il giorno di Matteo Renzi. Il segretario del Partito Democratico stamattina alle 10 e 30 salirà al Colle, dove incontrerà Giorgio Napolitano e riceverà l'incarico di Presidente del Consiglio: nel pomeriggio quindi tornerà a Firenze per partecipare a un consiglio comunale. Le consultazioni inizierebbero domani e il giuramento si terrebbe giovedì. Venerdì e sabato sarà la volta del voto di fiducia prima al Senato poi alla Camera. Ancora nella giornata di ieri erano da sciogliere alcuni nodi in merito ai ministeri da assegnare. È in particolar modo sul dicastero dell'Economia che si giocano gli equilibri più delicati. Angelino Alfano, praticamente sicuro di proseguire come vicepremier e ministro degli Interni, ha suggerito a Renzi di "guardarsi alla sua sinistra, i freni possono arrivare solo da lì". Nichi Vendola, dal canto suo, ha invece provocato il segretario democratico: "Renzi ha ferito una parte di persone, lui era il portatore del cambiamento radicale e abbiamo invece assisto ad un’opera formidabile di resurrezione di Berlusconi". E ancora: "Renzi piaceva anche a me, sembrava un punto di distanza dal “teatrino” e di nomenclatura della sinistra, invece è diventato il principe del “teatrino”".

Sul fronte del "totoministri" Alessandro Baricco si è tirato indietro dall'eventualità di occupare il dicastero alla Cultura. La stessa cosa è accaduta con Andrea Guerra, amministratore delegato di Luxottica proposto per quello dello Sviluppo Economico: "Rimango a fare il mio lavoro in questa bella azienda", ha detto.

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