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Violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere (Caserta)

Violenze in carcere, detenuto in aula: “Picchiato per venti giorni a Santa Maria”

Processo per le violenze a Santa Maria Capua Vetere, un detenuto ha raccontato in aula di essere stato picchiato per 20 giorni, prima della “orribile mattanza”.
A cura di Nico Falco
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Lo avrebbero picchiato per venti giorni consecutivi, dal 10 marzo, quando arrivò nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, fino al successivo 6 aprile, quando ci fu quella che il giudice per le indagini preliminari ha definito "orribile mattanza", con circa 300 agenti della Polizia Penitenziaria che picchiarono oltre 200 detenuti per punirli della protesta del giorno prima.

La storia è emersa durante il processo, con rito abbreviato, a carico di due degli agenti imputati, Vittorio Vinciguerra e Angelo Di Costanzo, per i quali ieri la Procura ha chiesto rispettivamente 3 anni e otto mesi e 6 anni di reclusione. Fakhri Marouane, 30enne marocchino, difeso dall'avvocato Lucio Marziale, era stato trasferito nel carcere sammaritano da quello di Velletri, dove c'era appena stata una protesta per il Covid appena esploso; ha spiegato di non avervi partecipato ma di essere stato trasferito nel Casertano insieme a tutti i detenuti della sua sezione.

Violenze a Santa Maria, il detenuto: "Picchiato per venti giorni"

Al giudice per l'udienza preliminare Pasquale D'Angelo ha raccontato di essere stato picchiato per venti giorni, fino al 6 aprile, quando compare nei nastri della videosorveglianza interna mentre gli agenti lo fanno inginocchiare e lo colpiscono. Per il pestaggio da lui subito il 10 marzo la Procura (procuratore aggiunto Alessandro Milita, sostituiti Daniele Pannone e Alessandra Pinto) ha chiesto la pena di 3 anni e 8 mesi per Vinciguerra; il poliziotto non sarebbe stato riconosciuto nelle immagini della videosorveglianza interna del carcere del 6 aprile.

Il 30enne si è costituito parte civile sia in questo processo sia in quello che si sta svolgendo con rito ordinario nei confronti degli altri 105 imputati, tra funzionari del Dap, agenti della Penitenziaria e medici dell'Asl. Dopo i pestaggi a Santa Maria l'uomo era stato trasferito nel carcere di Pescara, dove ha seguito un percorso rieducativo, si è diplomato e ha ottenuto la semilibertà.

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