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Test ai docenti per rientrare a scuola, Caldoro attacca: “Ordinanza scritta con i piedi”

Stefano Caldoro, candidato unico del centrodestra alle imminenti elezioni regionali in Campania, attacca Vincenzo De Luca sull’ordinanza che disciplina i test obbligatori per il personale scolastico. “Scritta con i piedi, va ritirata e fatta una seria”. L’ordinanza è stata firmata ieri a Palazzo Santa Lucia.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Stefano Caldoro attacca Vincenzo De Luca: "L'ordinanza", ha detto parlando della numero 70 firmata ieri e che disciplina la riapertura delle scuole e soprattutto i test per il personale scolastico, "è stata scritta con i piedi. Va subito revocata e ne va fatta una seria". Caldoro, candidato unico del centrodestra a Palazzo Santa Lucia alle imminenti elezioni regionali del 20-21 settembre, è intervenuto da Salerno, durante un iniziativa tenuta assieme alla FederCepi Costruzioni, associazione che rappresenta le imprese del comparto dell'edilizia.

Caldoro ha quindi alzato il tiro: "Cosa dobbiamo chiedere ancora al mondo della scuola? Devono mettersi tutti in fila per ore?". Il candidato del centrodestra ha quindi auspicato l'apertura dei laboratori privati, per far eseguire anche a loro test gratuiti per il personale scolastico, sia docente sia non docente. "Siamo tra le regioni che non riapriranno le scuole", ha aggiunto ancora Caldoro, "mentre le paritarie hanno potuto organizzarsi e partire". A rinviare l'apertura, infatti, sono state solo le scuole pubbliche, che dal 14 settembre hanno visto slittare il via libera direttamente al 24 settembre, dopo la tornata elettorale. Ma per Caldoro "parliamo di un signore che vuole fare aprire le scuole quando dice lui", ed indicando anche un "accanimento sul personale della scuola", che al momento "non ha certezze, vive nel precariato, e senza aumento degli organici". L'ordinanza sugli screening obbligatori prevede anche multe salate (come da normativa nazionale) a chi sarà sorpreso a trasgredirla: fino a tremila euro di multa per chi non la rispetta, con pena raddoppiata in caso di reiterazione.

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