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Sversano liquami nel fiume Sarno: sequestrate due aziende di conserve

Due aziende conserviere sono state sequestrate dai carabinieri a Sant’Antonio Abate e a Striano, nella provincia di Napoli.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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Nella mattinata di oggi, giovedì 22 febbraio, i carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale di Napoli hanno sequestrato due aziende di conserve, scoperte a sversare liquami e reflui industriali direttamente nel fiume Sarno, contribuendo così ad accrescerne l'inquinamento: si tratta delle ditte Agriconserve Rega S.c.a. di Striano e di Bioverde S.r.l. di Sant'Antonio Abate, entrambe nella provincia di Napoli.

Le indagini, espletate dai carabinieri del Noe di Napoli e coordinate dalla Procura di Torre Annunziata – guidata dal procuratore Nunzio Fragliasso – si sono avvalse anche della collaborazione dell'Arpac e hanno permesso ai militari dell'Arma di riscontrare che le due aziende abbandonavano rifiuti speciali, anche pericolosi, in aree non pavimentate, facendo così fluire le acque reflue, senza nessun processo di depurazione, in un canale che confluiva nel fiume Sarno. Inoltre, i carabinieri hanno riscontrato la realizzazione di bypass per evitare i costosi processi di depurazione e ostacolare i controlli sullo sversamento delle acque reflue e sulle modalità di smaltimento.

Le indagini, inoltre, hanno permesso di stabilire che la società Agriconserve Rega – già sottoposta a sequestro preventivo per fatti analoghi meno di un anno fa – ha realizzato un capannone industriale per lo stoccaggio delle materie prime, senza averne le opportune autorizzazioni edilizie.

Agriconserva Rega: "Da noi controlli solo su piazzale"

La società Agriconserva Rega ha comunicato che l'accertamento avrebbe riguardato soltanto un'area esterna. Si legge nella nota:

non ci è stata notificata alcuna presenza nè l’abbandono di rifiuti speciali e pericolosi, non è stata riscontrata alcuna presenza di bypass per evitare processi di depurazione delle acque reflue nel fiume Sarno, non è stata riscontrata la presenza di capannone industriale per lo stoccaggio delle materie prime senza autorizzazione. L’accertamento riguarda invece un piazzale adibito a parcheggio di mezzi commerciali e autovetture.

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