Rubano batterie dai ripetitori Vodafone e Tim in pieno giorno, bloccati dopo inseguimento nel Casertano

Quando sono stati visti da un carabiniere libero dal servizio, a Teano (Caserta) stavano caricando in macchina otto batterie di accumulo di energia elettrica, appena sottratte dai ripetitori di Vodafone e Tim. Il militare ha cercato di fermarli ma lo hanno minacciato e sono scappati; sono stati bloccati dopo un lungo inseguimento e per loro sono arrivate le manette: agli arresti quattro uomini, di età compresa tra i 35 e i 49 anni, provenienti da Cardito e Frattamaggiore.
I fatti risalgono al primo pomeriggio di ieri, 23 agosto. È successo in pieno giorno, i quattro non si sono fatti scrupolo di agire alla luce del sole. Obiettivo, le batterie dei ripetitori: valgono oltre 600 euro l'una, le 8 portate via raggiungono un valore complessivo di 5mila euro. I loro movimenti sono stati notati da un appuntato libero dal servizio, che stava passando per via Pontone, nella frazione di Teano Scalo. Avevano già forzato la recinzione e i lucchetti e stavano mettendo le batterie su una Fiat 500 bianca, lasciata in sosta col motore acceso sotto uno stretto viadotto della rete ferroviaria.
Il militari li ha seguiti e contemporaneamente ha allertato i colleghi, chiedendo, attraverso la Centrale Operativa Carabinieri di Capua, il supporto delle pattuglie del Nucleo Operativo e Radiomobile delle Stazioni di Calvi Risorta e Pignataro Maggiore, che in quei momenti erano in pattugliamento. L'inseguimento è proseguito in direzione Capua, fino alla statale Casilina, nel comune di Pignataro Maggiore, dove i carabinieri della stazione locale, coordinandosi al telefono col collega, avevano predisposto un posto di blocco.
I quattro, tre dei quali risultati già noti alle forze dell'ordine e con precedenti specifici, sono stati fermati e perquisiti; nella Fiat 500 i carabinieri hanno trovato le otto batterie rubate. La refurtiva e l'automobile usata per il furto sono state sottoposte a sequestro. Dopo le formalità di rito i criminali sono stati sottoposti ai domiciliari, a disposizione dell'autorità giudiziaria; sono accusati di furto aggravato e resistenza a pubblico ufficiale.