1.581 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Omicidio Fortuna Bellisario, il marito lascia il carcere dopo 2 anni e va ai domiciliari

Ai domiciliari dopo due anni Vincenzo Lo Presto, il marito di Fortuna Bellisario uccisa nel 2019 con una stampella. L’uomo, condannato a 10 anni con rito abbreviato per omicidio preterintenzionale (e non volontario), è andato nella casa della madre al Rione Sanità. Decisione che non è piaciuta a parenti e amici della donna uccisa.
A cura di Giuseppe Cozzolino
1.581 CONDIVISIONI
Fortuna Bellisario ed il marito Vincenzo Lopresto.
Fortuna Bellisario ed il marito Vincenzo Lopresto.

Ha lasciato il carcere per i domiciliari Vincenzo Lo Presto, il 43enne condannato per l'omicidio della moglie Fortuna Bellisario. Dopo due anni di carcere, Lo Presto è tornato nella casa della madre, nel Rione Sanità di Napoli: una decisione che non tutti hanno preso bene, soprattutto nel quartiere dove la memoria di Fortuna Bellisario, uccisa appena due anni fa, è più viva che mai. La scelta dei domiciliari non è causale: li ha disposti il giudice dopo il ricorso dell'avvocato difensore di Lo Presto, giudicandolo non pericoloso socialmente.

Lo Presto è stato condannato, lo scorso dicembre, a dieci anni di carcere per omicidio preterintenzionale. Una decisione che fece discutere, perché inizialmente il reato ipotizzato era stato quello di omicidio volontario. Nel corso del procedimento, invece, venne derubricato a preterintenzionale e la pena venne comminata con uno sconto, previsto da chi ricorre al rito abbreviato. E così dopo due anni per lui sono scattati i domiciliari, che sconterà a casa della madre.

Uno dei momenti del funerale alla Sanità di Fortuna Bellisario.
Uno dei momenti del funerale alla Sanità di Fortuna Bellisario.

La vicenda sconvolse l'intero Rione Sanità di Napoli, soprattutto per la sua efferatezza: Lopresto uccise la moglie con una stampella, massacrandola mentre i figli (tutti minorenni di 7, 10 e 11 anni) erano con la nonna. Poi chiamò la polizia, spiegando di aver picchiato la moglie che invece era morta per le botte subite. E non era la prima volta: gli inquirenti trovarono sul corpo della donna segni di lividi, capelli strappati e percosse tali da far loro capire che le violenze erano già avvenute in passato. E ora con l'assegnazione ai domiciliari, sgomento per i familiari di Fortuna ma anche dell'intero quartiere. Ai funerali di Fortuna, tuonò anche il parroco locale don Antonio Loffredo, che disse: "Chi picchia una donna, è uno stronzo". E tutto il Rione Sanità si era stretto attorno alla famiglia di lei dopo la vicenda.

1.581 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views