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A Napoli i cartelli choc contro le aggressioni ai medici: “Non mandarci all’inferno, ci siamo già”

Una campagna nelle strade di Napoli in difesa dei medici di famiglia: cartelloni di 6 metri per 3 nelle strada dal 21 dicembre al 14 gennaio. L’ha ideata la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG) di Napoli. “Ci siamo trasformati in capi espiatori di colpe che hanno altri”, ha spiegato il segretario amministrativo Calamaro.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Uno dei cartelli contro le aggressione dei medici nelle strade di Napoli.
Uno dei cartelli contro le aggressione dei medici nelle strade di Napoli.
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Una campagna per difendere i medici di famiglia: l'ha organizzata la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG) di Napoli: dal 21 dicembre e fino al 14 gennaio, durante le festività natalizie e dell'anno nuovo, per le strade del capoluogo partenopeo ci saranno manifesti di 6 metri per 3 con slogan per sensibilizzare i cittadini ad un tema particolarmente attuale, soprattutto in piena pandemia, come la difesa dei medici di famiglia, spesso vittime anche di insulti e minacce, come i loro colleghi in ospedali e nei pronto soccorso.

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"Un compito", quello dell'assistenza diretta ed immediata, "al quale nessuno di noi si è mai sottratto, ma che alla fine ci ha trasformati in capri espiatori di colpe che hanno altri", ha spiegato Corrado Calamaro, Segretario Amministrativo della FIMMG Napoli, "Noi medici non cerchiamo gloria, non vogliamo essere eroi, ma neanche possiamo accettare di essere additati come fannulloni, o peggio. Non possiamo accettarlo anche solo per rispetto di quelle famiglie", spiega ancora Calamaro, "che avendo in casa un medico di medicina generale ora non hanno altro che una foto sulla quale piangere". Luigi Sparano, segretario della FIMMG Napoli ha quindi sottolineato che la campagna, per la quale ha prestato il volto sui cartelli, "servirà a rinsaldare il rapporto con i nostro assistiti, un rapporto che alcuni hanno cercato di incrinare facendo cattiva informazione. Spesso neanche per malizia, solo per una grande ignoranza sul tema delle cure territoriali". Tra gli slogan sui cartelloni, si leggono: "Per molti siamo invisibili, ma chi ci è vicino ci riconosce ad occhi chiusi", "Non mandarci all’inferno. Già ci siamo", "Abbiamo giurato di aiutare gli altri. Quando ci insultate, ricordatevelo", ed infine "Ogni giorno viviamo esperienze che nessuno conosce. Forse è per questo che si dimenticano di ciò che facciamo".

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